A CENA CON I CANDIDATI

Con i Nastri d’argento 2002 è tornata la festa delle nomination. Il roof garden del Palazzo delle esposizioni di Roma ha ospitato una cena proposta da grandi chef per i candidati al premio che i giornalisti di cinema (Sngci) assegnano tramite referendum: in gara 34 film comprese molte opere ingiustamente trascurate dal pubblico (Biuti quin Olivia, Il derviscio, Iris, La rentrée, Non è giusto, Sole negli occhi…).
Così, se non sorprendono le nove candidature al film dell’anno, L’ora di religione, fa piacere trovarne sei per il trascurato Luna rossa di Capuano, cinque per Paz! e Casomai, quattro per L’uomo in più e Il più bel giorno della mia vita… Mentre i cinque esordi segnalati (Angeli, Marra, Ponti, Porporati, Sorrentino) fanno ben sperare per il futuro.
I vincitori – già depositato presso un notaio romano il verdetto – si conosceranno solo il 6 luglio, nel corso di una serata ospitata dal Taormina Bnl Filmfest, condotta da Serena Dandini e in onda, per la prima volta, su Stream. Ci sarà anche Pedro Almodóvar, Nastro europeo dopo Emir Kusturica; mentre un Nastro speciale al miglior doppiatore ricorderà il talento di Ferruccio Amendola, scomparso da un anno.
Clima di festa, intanto. Ma anche qualche venatura polemica in un momento in cui arrivano da più parti attacchi “ingiustificati” al cinema italiano (vedi il recente editoriale di Alberoni). Domenico Procacci invita a non guardare solo ai numeretti del box office nel valutare la salute dei nostri autori; Lionello Cerri chiede una discussione fuori dai denti tra operatori del cinema e dei media; Riccardo Tozzi asupica sempre maggiore collaborazione tra produttori e autori; mentre Felice Laudadio rilancia l’idea degli stati generali, da convocare a Viareggio a settembre. Dopo Venezia.