6 febbraio 2023

La rassegna stampa di oggi, lunedì 6 febbraio, parla di Anna Magnani su “Il Fatto Quotidiano” e Marcell The Shell nelle parole di Paolo Mereghetti sul “Corriere”, testata che, nella sezione dedicata all’economia tratta del fenomeno Smart Tv. Mentre Arianna Finos su “la Repubblica” intervista il regista Tristan Séguéla. 

ANNA MAGNANI – Tutto su Anna (Magnani), una “sgorbietta” da Oscar (p.19), scrive Crocifisso Dentello su “Il Fatto Quotidiano”: “Mezzo secolo ci separa dall’uscita di scena di Anna Magnani, morta a 65 anni per un tumore il 26 settembre 1973. L’editore Vallecchi inaugura le celebrazioni per l’attrice romana riportando in libreria, in edizione arricchita ed esaustiva, la biografia Tutto su Anna di Patrizia Carrano. L’autrice è netta: ‘La vera erede della Magnani è la Magnani stessa’. Nannarella appartiene ‘a un passato di cui è impossibile fare a meno perché ha denudato le nostre passioni, le ha tramutate in materia viva e palpitante’”.

MARCELL THE SHELL – Una simpatica conchiglietta in cerca della famiglia perduta (p.28) titola Paolo Mereghetti sul “Corriere della Sera”: “Se piccolo è bello, figurarsi piccolissimo… Forse e quello che ha pensato Dean Fleischer Camp quando, tredici anni fa, ha deciso (anche per ragioni di budget) di far interpretare il corto che un amico gli aveva chiesto per il suo matrimonio ad una piccolissima conchiglia … Qualcuno degli invitati al matrimonio che l’aveva ricevuto l’ha messo in rete e i like sono iniziati a fioccare, tanto da convincere Dean che l’avventura della piccola conchiglia con le scarpe (il titolo originale era Marcel the Shell with Shoes On) potesse avere un seguito e poi un altro ancora e diventare anche due libri per l’infanzia entrati nella classifica dei più venduti del New York Times. Inevitabile a questo punto il passaggio al lungometraggio (Marcel the Shell), il cui arrivo al cinema non poteva riuscire meglio: nominato tra i cinque miglior film d’animazione che si contenderanno l’Oscar il 12 marzo prossimo. E non senza buone possibilità di vittoria”. 

SMART TV – Stessa testata, nelle pagine dedicate a “L’economia”, per Schermi tridimensionali e ologrammi – I programmi della Smart Tv (p.33), pezzo di Marco Gasperetti: “Le vendite dei televisori connessi a Internet sono aumentate del 210% in cinque anni … Sempre più ibridi, connessi e liquidi. E, prossimamente, anche porte d’entrata per un metaverso costruito anche con ologrammi. La metamorfosi dei televisori, iniziata un ventennio fa, è diventata ineluttabile e adesso è l’interattività a stabilire il palinsesto (personalizzato) delle famiglie italiane. I dati dell’ultimo rapporto Auditel-Censis non lasciano dubbi: in Italia (rilevazioni del 2022) le smart tv si avvicinano a quota 17 milioni con un +210% rispetto al 2017 e il trend è in continua crescita. Un’impennata alla quale hanno contribuito i due cambiamenti tecnologici del digitale terrestre (switch off) e ibonus governativi … L’integrazione Insomma, una rivoluzione non solo televisiva, ma filosofica perché segna un nuovo paradigma nel modo di concepire i nuovi media”.

TRISTAN SEGUELA – Arianna Finos su “la Repubblica” intervista il regista Tristan Séguéla e titola Transizione in famiglia (p.28), riferendosi alla vicenda filmica di Un uomo felice, per cui dirige Fabrice Luchini e Catherine Frot. “Durante il primo lockdown, in casa con moglie e figli, ho ricevuto il copione. La storia, divertente e profonda, è stata ispirata agli sceneggiatori Guy Laurent e Isabelle Lazard al percorso di una persona a loro vicina, che ha compiuto la transizione di genere a cinquant’anni, facendo di tutto per preservare il rapporto di coppia”. E “Come ha lavorato all’equilibrio tra risate e profondità e alla credibilità della transizione raccontata nel film?”, domanda Finos: “Non conoscevo il tema della transizione, come Jean, ho scoperto tante cose leggendo il copione e spero che succeda al pubblico. Ho voluto approfondire, incontrato moltissimi uomini e donne in transizione o dopo la transizione, li ho conosciuti meglio, ho cercato di essere fedele e onesto nel mostrarli. Consapevole che ogni transizione è diversa, non c’è una formula. E che il passaggio da donna a uomo a oltre sessant’anni è qualcosa di speciale e raro”.

AVATAR 2/INCASSI – “La Stampa” si concentra su La sfida di Cameron: Avatar 2 supera Titanic negli incassi (p.23) perché “Cameron supera Cameron. Avatar: La via dell’acqua ha superato il Titanic al botteghino internazionale con una cifra stimata di 1.538 miliardi di dollari, rispetto a 1.535 miliardi del film del 1997 con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Questo lo rende il film numero 3 di tutti i tempi all’estero, dietro l’originale Avatar del 2009 al primo con oltre 2 miliardi 138 milioni e Avengers: Endgame, secondo con 1 miliardo 941 milioni. Tuttavia, il vecchio Titanic scenderà ancora in mare, di nuovo in sala dal 9 febbraio in occasione del 25 anniversario in versione rimasterizzata e dunque le classifiche potrebbero cambiare di nuovo. Intanto in Usa Bussano alla porta, il nuovo thriller horror dell’indiano M. Night Shyamalan, è in vetta agli incassi del weekend dopo aver scalzato Avatar La via dell’acqua: 14 milioni 200mi1a dollari per il film Universal cheè in sala anche in Italia. Al secondo posto la commedia 80 for Brady che racconta di quattro amiche ottantenni, mentre al terzo posto c’è Avatar 2 di James Cameron”.