Era un sabato, quel 28 dicembre del 1895. C’erano Louis e Auguste Lumière al numero 14 di boulevard des Capucine a Parigi, sede del Gran Café, quando nel Salon Indien viene proiettato il primo cortometraggio della Storia che battezza, ufficialmente, la nascita del Cinema.
Nella ricorrenza odiena – 28 dicembre 2023 – il Cinema festeggia il suo compleanno e le candeline sono 128.
Le Arti, fino a quella data storica, erano sei: quel giorno, l’Europa ha dato i natali alla Settima Arte, con la proiezione delle prime immagini dinamiche che ritraggono il mondo in movimento.
I Lumière, ispirati dai brevetti di Thomas Edison e Louis Le Prince, decidono di lavorare alla creazione di un macchinario migliore del Kinetoscopio, così nel febbraio dello stesso anno brevettano il Cinematografo, strumento dalla doppia funzione: camera e proiettore; fu così che di lì a poco, il 19 marzo 1895, a Lione girarono la prima delle loro pellicole, davanti alla carpenteria della loro fabbrica. Il film è famosissimo: L’uscita dalle officine Lumière, una visione sociale collettiva per un’arte collettiva e così, a conferma del concetto, a dicembre la prima proiezione con un pubblico, una collettività appunto, che per assistere a quello spettacolo era disponibile a pagare, un Franco francese a testa; nasce, in fondo, il concetto primo di sala cinematografica.
L’altrettanto, e forse ancor più notorio, titolo dei Lumière, è L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, proiettato il giorno dell’Epifania del 1896: considerato uno dei film più famosi della Storia (non solo “del Cinema), della durata di 50 secondi, con la proiezione possibile grazie a delle fotografie scattate in rapida successione, poi riproposte in modo da offrire l’illusione del movimento. Tanto quanto il film, è famosa anche la reazione del pubblico di allora che, vedendosi arrivare “addosso” questo vagone, non tardò a fuggire dalla sala, scappando letteralmente, colpito dal realismo dell’immagine e ignaro del “marchingegno” che permetteva tal finzione, tal magia.
I fratelli Louis e Auguste, in una decina d’anni (fino al 1905), hanno prodotto una libreria cinematografica monumentale, oltre 1.400 “film”, – o “vedute”, come erano chiamate al tempo – realizzati da loro stessi e dai loro operatori.
I due francesi – figli dell’imprenditore e fotografo Antoine Lumière – furono imprescindibili pionieri, a cui noi tutti siamo debitori di aver immaginato prima, e reso concreta poi, la poetica della narrazione in movimento che, chissà, se sia stata scaturita anche dallo stimolo fantastico avuto dalla lettura, durante la loro prima infanzia, dei Viaggi straordinari di Jules Verne. Ciotat,Epifania del 1896,Viaggi straordinari, Jules Verne
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