Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
In occasione dell’uscita del suo ultimo film Improvvisamente l’alba, il regista Saverio Costanzo rilascia un’intervista ad Aldo Cazzullo de “Il Corriere della Sera”, che si concentra in buona parte sul rapporto con il compianto padre Maurizio, a cui il film è dedicato. “C’era un combattimento dentro di me, – dichiara facendo riferimento al film tratto dal best-seller La solitudine dei numeri primi – un braccio di ferro tra “la nicchia” e lo spirito nazionalpopolare che invece mio padre incarnava senza complessi. Solo con il tempo ho fatto pace con questa cosa”.
Manca poco all’arrivo delle sale dell’attesissimo Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, Leone d’oro e favorito agli Oscar. Non poteva mancare l’altrettanto attesa recensione di Paolo Mereghetti su “Il Corriere della Sera”, che gli assegna tre stelle su quattro. Alla base del percorso del “mostro” interpretato da Emma Stone c’è una “spruzzata di femminismo” che “sembra fatta soprattutto per divertire e ironizzare su un campionario di maschi tronfi e supponenti”.
Su la stampa, troviamo un’intervista a Guillaume Canet, divo francese protagonista al fianco di Alba Rohrwacher di Hors-Saison, in primavera nelle sale dopo l’anteprima a Venezia. “L’ho amata moltissimo, sul set c’era chimica, si è creata complicità. – dichiara a Fulvia Caprara de “La Stampa”, facendo riferimento proprio alla collega italiana – È una persona piena di talento e anche molto divertente. E dire che il regista Stephane Brizè ha un modo di dirigere molto particolare”.
A teatro con In ogni vita la pioggia deve cadere – che racconta di una coppia omosessuale che si ama da 40 anni – Leo Gullotta ripercorre, in un’intervista a Daniele Priori per “Libero”, l’occasione del suo coming-out, che in realtà non lo fu. “Era il giorno d’uscita del film Uomini uomini uomini per la regia di Christian De Sica. – ricorda l’attore – Alla fine della conferenza stampa mi fu chiesto se nella vita fossi realmente omosessuale e io risposi semplicemente di sì. Tutto qua. La cosa fece scalpore perché eravamo a metà degli anni Novanta. Oggi il mondo è cambiato. Ma ci vogliono serenità e rispetto per l’amore, per la civiltà e per i diritti conquistati”.
Su “La Repubblica”, Antonio Dipollina consiglia una serie uscita su Paramount+ qualche mese fa, ma che merita di essere recuperata, The chemistry of death, in cui “ci si immerge fin dal titolo nel filone dei delitti macabri rappresentati con gusto estetico”.
Un altro prodotto di cui non si smette di parlare è Raffa, la docuserie di Daniele Luchetti disponibile su Disney+. “A un anno e mezzo dalla morte, – scrive Paolo Carelli nel suo articolo d’approfondimento su “Domani” – la figura di Raffaella Carrà si erge nello spazio della rappresentazione come autentica espressione di una certa cultura (popolare e avanguardista allo stesso tempo), consacrata a un ruolo di regina e guida di battaglie, rivendicazioni, timidi ma costanti allentamenti della morale”.
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