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Insieme per sedici anni, ma ormai separati da circa un anno, l’attrice Micaela Ramazzotti, in compagnia del nuovo compagno Claudio Pallitto e della figlia undicenne, e il regista Paolo Virzì insieme alla figlia avuta dal precedente matrimonio, si sono incontrati senza volerlo allo stesso ristorante. Da lì l’esplosione di vecchi rancori in una furibonda lite, scrive Ilaria Sacchettoni de “Corriere della Sera”. A scatenare la scintilla una battuta del regista rivolta alla bambina per rompere il ghiaccio, poi lo scambio feroce di insulti tra i due uomini. Tra stoviglie in frantumi e cellulari lanciati, i ristoratori si sono visti costretti a chiamare le forze dell’ordine. Virzì nella denuncia allega il referto del pronto soccorso ma tiene a precisare: “Desidero solo, in questo doloroso frangente ribadire che Micaela Ramazzotti è stata per me una donna importantissima, la madre di due miei figli e un’attrice di straordinario talento protagonista di film da me molto amati. Confido che troveremo tutti il modo di risolvere questo incidente”.
Uno dei registi più interessanti e originali del panorama mondiale arriva nelle sale con il suo nuovo lavoro, distribuito da Movies Inspired, Racconto di due stagioni, in concorso al 76° Festival di Cannes e vincitore della Palma per la miglior interpretazione femminile, quella di Merve Dizdar. Il film del regista turco Nuri Bilge Ceylan segue le vicende di un giovane insegnante d’arte che sta terminando il suo quarto anno di servizio obbligatorio in un remoto villaggio dell’Anatolia e che ambisce al trasferimento a Istanbul, fino a quando viene chiamato a rispondere, insieme a un suo collega, di un’accusa di comportamenti inappropriati da parte di due studentesse della scuola. Come riporta Alessandra De Luca su “L’Avvenire“, il regista turco Nuri Bilge Ceylan dichiara: “Attraverso il protagonista, che da anni si consola con il sogno di essere trasferito a Istanbul, abbiamo cercato di mettere l’accento sulle differenze tra il molo dell’ospite e quello dell’ospitante, sui sentimenti di alienazione che ne conseguono, sulle ripercussioni psicologiche della lontananza, dell’isolamento, dell’esclusione, sulle dinamiche che si sviluppano in un certo tessuto geografico.”
Tutto ha avuto inizio con l’horror Talk to me e ora, Sophie Wilde, la giovane attrice australiana in ascesa da poco premiata da Demi Moore con il Trophée Chopard 2024, destinato ai nuovi talenti internazionali, ha appena terminato il nuovo film Babygirl affiancata da Nicole Kidman. “Ora vorrei un po’ di calma, stare ferma a Sydney per qualche ora! Ricevo proposte per ogni tipo di film, ed è una buona notizia, ma voglio placare un po’ la frenesia, uscire dal trend horror e dai film dettati dalle tendenze internet. Ho voglia di piccoli film d’autore, commedie intelligenti e ben scritte, film in costume. Cose quiete, non eclatanti, non fumettoni. Mi piacerebbe comunicare soprattutto pace” racconta l’attrice nell’intervista con Piera Detassis su “Elle“.
Alla sua terza collaborazione con Richard Linklater, ora Glen Powell sarà nella nuova dark comedy Hit Man, con lui scritta, in sala dal 27 giugno, in cui si cala nei panni di un finto sicario che collabora con la polizia, camuffato sotto parrucche, occhiali, accenti, tic e che alla fine, si innamora di una donna che gli ha chiesto di uccidere il marito. A Silvia Locatelli di “Elle” l’attore racconta della complicità con Richard Linklater: “Mi capita spesso di interpretare ruoli cool ma la cosa divertente è che io e ‘Rick’ siamo entrambi nerd fino al midollo. Abbiamo le nostre passioni e diventiamo fanatici, ci piace tanto parlare di cinema, per esempio, ma proprio tanto. L’idea che la gente si fa di noi è uno dei terni del film”.
Fotinì Peluso, conosciuta per le serie La compagnia del cigno e Tutto chiede salvezza, nel nuovo film La treccia, dal 20 giugno al cinema, interpreta Giulia una ragazza che cerca di mandare avanti il laboratorio di parrucche del padre che lotta per la vita in ospedale. Nella storia però ci sono altre due donne che vivono in tre continenti diversi e che, pur non conoscendosi, riescono ad aiutarsi a vicenda: “Durante la lavorazione, io e le altre due attrici protagoniste del film non ci siamo mai incontrate, eppure ciascuna di noi ha sempre tenuto bene in mente che dall’altra parte del mondo c’erano altre due donne che stavano partecipando a questa storia e credo che alla fine questa empatia che ci ha unite si avverta” spiega Fotinì Peluso a Eugenio Arcidiacono di “Famiglia Cristiana“. “Sono profondamente convinta che questi fili invisibili esistano e che poche cose accadano per caso. Io non sono credente in senso stretto, anche se in tante chiese in cui entro mi ritrovo a piangere”.
Paola Cortellesi: "In nome di Giulia, basta. È fondamentale educare all'affettività", Paolo Sorrentino annuncia il nuovo film con Toni Servillo La grazia, Sean Penn contro l'Academy, Diana Karenne. La donna che visse sette volte, il nuovo romanzo di Melania Mazzucco
Nella rassegna stampa di oggi l'intervista a Lily-Rose Depp, protagonista di Nosferatu, al nuovo Zorro Jean Dujardin e al regista palestinese Rashid Masharawi
Tra le pagine dei giornali oggi una rocambolesca lite tra Vanzina e Eastwood per un parcheggio, l'accusa di Variety contro la serializzazione a Hollywood, un'intervista a Paola Minaccioni e il doc di Giovanna Gagliardo su Cesare Pavese
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep