La rassegna stampa di oggi, giovedì 2 febbraio, ha al centro Una gran voglia di vivere, il film di Michela Andreozzi; ma anche l’opera di Wilma Labate sull’amore della figlia del Duce con Ciano conquista l’attenzione. Il cinema internazionale si fa spazio con Hugh Jackman, Harvey Keitel e il fenomeno dei BTS in sala.
VITTORIA PUCCINI – La protagonista femminile del film di Michela Andreozzi, Una gran voglia di vivere, su “Il Fatto Quotidiano”, nel pezzo di Federico Pontiggia, che titola: La parità di genere nei film è mostrare l’eros femminile (p.19). L’attrice parla del compagno di scena come: “un profondo conoscitore dell’animo umano, e anche sul set è molto professionale … Subire il fascino dell’altro capita agli uomini come alle donne, con la differenza che il cinema fino a un po’ di tempo fa tralasciava di raccontare le seconde: desiderio, seduzione, tradimento oggi hanno finalmente trovato parità di genere sullo schermo. Una regista, Michela Andreozzi, aiuta. Non per quote rosa o partito preso, a Michela interessava narrativamente Anna, sicché a differenza del romanzo di Volo il mio personaggio è più approfondito, ha il suo punto di vista”.
FABIO VOLO – Stesso film, questa volta per dar voce al protagonista maschile, Fabio Volo, intervistato da Gloria Satta su “Il Messaggero”: L’amore può finire anche con il sorriso (p.20). “Ha scritto e poi interpretato Una gran voglia di vivere per raccontare la sua vicenda personale?”, domanda la giornalista. “Volevo dire che l’amore può esistere anche al di fuori della convivenza. Si trasforma. Insieme non sempre si esprime il meglio, c’è chi dà l’altro per scontato e chi invece non si arrende alla routine… e quando ci si lascia non è mai colpa di uno solo”. E “Si è spiegato questo suo successo mostruoso?”: “Forse perché racconto storie semplici, di vita comune, in cui chiunque può riconoscersi. Lascio sempre al lettore lo spazio per identificarsi nei vari personaggi”.
WILMA LABATE – Edda e Ciano, l’amore ai tempi del fascismo. Alessandra De Luca su “Avvenire” (p.24), in occasione della messa in onda tv il 3 febbraio, scrive del film di Wilma Labate “sulla coppia più glamour del fascismo: la figlia del Duce e il suo amato Ciano che tentò di salvare dalla condanna a morte”. Quei due – Edda e Galeazzo Ciano, prodotto da Luce Cinecittà con la collaborazione di Rai Documentari: “La messa in scena della Labate, restituisce la vita pubblica e privata dei due rampolli, contamina preziose immagini dell’Archivio Luce con le interpretazioni di Silvia D’Amico e Simone Liberati, che si muovono all’interno di un teatro di Cinecittà, fotografati dal talentoso Daniele Cipri, rendendo straordinariamente contemporaneo un cruciale capitolo della storia italiana, ricco di contraddizioni, paradossi, storture e spunti di riflessione”. Del film si occupa anche F.CAP. su “La Stampa” (p.31).
HUGH JACKMAN – Con l’occasione dell’uscita in sala di The Son, di cui è protagonista, Jackman risponde nell’intervista di Micol Sarfatti sul “Corriere della Sera” (p.45). “Il suo rapporto con la paternità è meno complesso?”, domanda la giornalista, alludendo anche al ruolo interpretato nel film di Zeller. “Direi opposto. L’unica cosa che accomuna Peter e me è l’amore immenso per i figli. A lui però questo desiderio di cura sfugge di mano. Forse proprio perché è troppo. Tenta di aiutare Nicholas, ma non riesce a farlo nel modo giusto e allora quell’affetto, tragicamente, si trasforma in dolore”.
HARVEY KEITEL – “la Repubblica – Bari” mostra Harvey Keitel, prima foto sul set di Paradox Effect (p.1). a.pur. scrive: “È di Antonello Pellegrino la prima foto ufficiale di Harvey Keitel sul set pugliese di Paradox Effect. L’attore hollywoodiano, musa per Martin Scorsese e Quentin Tarantino, è a Bari per il prossimo film del regista Scott Weintrob, prodotto da Ilbe di Andrea Iervolino e Monika Bacardi. Stavolta il mitico Mr. Wolf tarantiniano — forte della sua sconfinata carriera e dei suoi 83 anni — sarà uno spietato alla ricerca di vendetta per ragioni familiari, che diventa rapitore di bambini e si ferma davanti a niente. Al suo fianco c’è Olga Kurylenko, attrice ucraina già Bond girl in Quantum of solace”.
BTS – Per riempire i cinema ci vogliono i coreani titola D.Pr. (p.27) su “Libero”, riferendosi alla band asiatica, da “Oltre un miliardo e mezzo di visualizzazioni su YouTube per la hit più celebre, Dynamite, e ora il concerto in contemporanea globale nei cinema di oltre 110 nazioni, Italia compresa, fino al prossimo 5 febbraio. Non sono i Maneskin, una volta tanto, ma dei ‘marziani’ del pop, giovanissimi eppure già da 10 anni sulle scene. Un fenomeno, in termini di dischi venduti, streaming video e biglietti strappati ai concerti che, come livello di fatturato, ha eguagliato il dato record dello 0,3%o del Pil del loro paese: la Corea del Sud. Questo e molto altro sono i BTS, Bangtan Boys ovvero: Rm, Jin, Suga, j-hope, Jimin, V e Jung Kook, i sette ragazzi delle meraviglie che dall’estremo oriente sono arrivati in cima alla vetta del pop mondiale”.
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