18:14 – I ‘Venti anni’ di Giovanna Gagliardo

BARI. In anteprima al Bif&st viene presentato come Evento speciale il documentario Venti Anni di Giovanna Gagliardo, prodotto da Carlo Macchitella per Madeleine, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo della DG Cinema-MiBAC e distribuito da Bim.
Il documentario inizia con le immagini di repertorio della caduta del Muro di Berlino il 9 novembre 1989. Tra quei volti di giovani e meno giovani che brindano e ballano, il fotogramma si ferma sul sorriso di un ragazzo italiano, Giulio, e di una ragazza berlinese, Marta, che insieme ad alcuni amici passano per la prima volta nella loro vita dall’altra parte del Muro. All’epoca, Marta e Giulio sono appena ventenni. Li ritroviamo quarantenni a Roma dove oggi vivono svolgendo lavori precari e ci raccontano le loro vite parallele, le loro esperienze, fatiche e successi: nel mondo della finanza lui, in quello dell’editoria lei.

Venti anni dove gli eventi storici che li hanno segnati (la riunificazione tedesca, la caduta delle Torri Gemelle, le crisi finanziarie mondiali) si intrecciano inevitabilmente con le loro testimonianze private.
Nella parte conclusiva del film si avvicendano le riflessioni di alcuni esperti che si interrogano sul significato di questi ultimo ventennio della nostra Storia: Michelangelo Pistoletto, artista; Guido Rossi, docente di Diritto commerciale all’Università Bocconi; Marianne Birthler, commissario della Repubblica Federale Tedesca per il riordino degli archivi della Stasi; Jean-Paul Fitoussi, economista; Joaquìn Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006 e Ernesto Galli Della Loggia, docente di Storia contemporanea presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane- Firenze.

“L’aspetto più stimolante dell’impresa era proprio quello di provare a tenere insieme diversi strumenti narrativi e dar loro forma del racconto – spiega la regista Gagliardo – partire cioè dalla stroia privata di due persone per ricostruire la Storia di questi ultimi, turbolenti Venti Anni e farli commentare, in una specie di simposium finale, dalle autorevoli parole di artisti, economisti o testimoni eccezionali”.