BARI. Nel corso della tavola rotonda Cinema&storia. Come ricostruire la storia con le immagini dell’Archivio Luce, svoltasi nell’ambito del Bif&st e coordinata da Maurizio Di Rienzo, i registi Marco Bechis, Fabrizio Laurenti e Marco Bertozzi hanno spiegato l’utilizzo, nei loro recenti documentari (Il sorriso del capo, Il corpo del duce e Profughi a Cinecittà ), del patrimonio audiovisivo conservato da Cinecittà Luce.
Luciano Sovena e Edoardo Ceccuti, rispettivamente AD e direttore dell’Archivio, hanno ricordato che l’Archivio Storico Luce è detentore dei diritti della memoria audiovisiva del Paese dal 1925 fino alla fine degli anni ’60. “Nel frattempo siamo diventati il deposito di altri archivi grazie alle acquisizioni e alle donazioni. Un terzo di tutto questo patrimonio è in rete, del resto 15 anni fa siamo stati tra i primi archivi ad andare on line”.
Al critico e giornalista Vito Attolini è toccato il compito di introdurre il dibattito, offrendo come punto di partenza della discussione il fatto che “non esiste il documento che parla di per sè, ma sempre c’è un autore che dà un senso a quanto ripreso”.
Per il regista Bechis quello di Cinecittà Luce è in fondo un grande archivio di finzione, perché la ricostruzione del reale è stata fatta da abilissimi tecnici. “Io, realizzando il mio documentario, ho cercato di scovare frammenti di reale all’interno di un sistema generale di controllo. Così, ad esempio, ho recuperato la scena degli agricoltori che camminano nell’Agro Pontino mentre in sottofondo si sentono le indicazioni dell’operatore/regista che dice loro di camminare in un certo modo”.
Bertozzi spiega che un tempo le immagini servivano a confermare e documentare il testo di uno storico, di un letterato. “Io ho lavorato con i materiali dell’Archivio con un’altra modalità, manipolandole, sapendo che le immagini testimoniano la vita di un Paese e nel contempo mistificano e mentono”.
Laurenti ricorda che l’operatore include una determinata realtà nell’inquadratura e nello stesso tempo ne esclude una parte di essa.
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