16 luglio 2024, la rassegna stampa  

Anthony Hopkins sugli artigiani italiani, Valeria Golino e le critiche negative, Abel Ferrara a lavoro con Willem Dafoe e Asia Argento, Federico Zampaglione contro la censura del suo horror e il nuovo film di Martin Scorsese su Gesù


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.   

Anthony Hopkins, gladiatore a Cinecittà: “Gli artigiani migliori sono italiani”

Richard Nixon, papa Benedetto XVI, Adolf Hitler, John Quincy Adams, Galeazzo Ciano, Alfred Hitchcock, Pablo Picasso e ora, ai personaggi storici interpretati da Anthony Hopkins si aggiunge anche Vespasiano, imperatore dal 69 al 79 dopo Cristo, che lasciò un segno indelebile, non solo politico, nella storia della Roma antica”, scrive Stefania Ulivi de “Il Corriere della Sera”. Those About To Die è il titolo della nuova serie girata a Cinecittà diretta da Roland Emmerich e Marco Kreuzpaintner che arriva su Prime Video il prossimo 19 luglio. “Quelli di Cinecittà sono tra i miei studios preferiti” dichiara l’attore premio Oscar nell’intervista con Stefania Ulivi. “Ci ho lavorato altre volte, mi trovo benissimo. Mi piace stare lì. Vorrei fare un tributo all’arte dei designer italiani, i costumisti, gli scenografi. E straordinario, ogni dettaglio, e non solo i costumi, ma anche gli oggetti di scena, i calici, le spade, sono così ben fatte e costruite. I migliori artigiani del mondo, davvero”.

Valeria Golino: “Non do mai per scontati i complimenti”

“Mi sembrava, mentre la montavo, di aver fatto una cosa bella, ma ogni scarrafone è bello a mamma sua” racconta Valeria Golino ad Arianna Finos de “La Repubblica” al Taormina Film Festival. Si riferisce alla serie di successo da lei diretta e tratta da “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza che, a partire da Cannes ha riscosso lodi e critiche, e ora gli apprezzamenti sull’opera anche dal pubblico di Taormina. “Il nostro lavoro è intimamente connesso alla percezione, ancor prima del giudizio, degli altri. Non do mai per scontati i complimenti. Ma la verità è che ricordo di più le critiche negative. Cose lette vent’anni fa, un rimprovero… Mi restano non perché mi feriscano, o forse un po’ sì, ma perché nella critica negativa c’è sempre qualcosa che, facendo introspezione, riconosco come vera”.

Abel Ferrara in Puglia per un nuovo film

“Le armi le ha portate Cristoforo Colombo” precisa il regista italo-americano nell’intervista con Fulvia Caprara de “La Stampa” riguardo l’uso quasi incontrollato delle armi da parte degli americani e l’attentato di Donald Trump. “Non mi fa mai piacere sapere che qualcuno ha tentato di ammazzare qualcun altro. Ma è anche vero che, se continui a predicare la violenza, la divisione, la rabbia, poi non puoi tornare indietro ed è questo il tipo di risposta che devi aspettarti. In America, ormai, siamo sull’orlo della guerra civile”. Ferrara nei cinema dal prossimo 18 luglio con Padre Pio, al momento è già a lavoro su American Nails con Willem Dafoe e Asia Argento. “Gireremo a settembre in Puglia, è una rivisitazione del mito greco di ‘Fedra’, ma anche un gangster movie” specifica il regista.

Federico Zampaglione sul suo horror vietato ai minori: “non mi opporrò, ma il cinema estremo si è annacquato”

“È più disturbante dei classici del genere Saw, Hostel, Evil Dead”: questa la motivazione del provvedimento che impedirà ai minorenni l’accesso alle proiezioni, scrive Gloria Satta deIl Messaggero“. The Well diretto da Federico Zampaglione e interpretato da Lauren LaVera (Terrifier 2), Claudia Germi, Linda Zampaglione, Jonathan Dylan King e Giovanni Lombardo Radice alla sua ultima interpretazione, non vedrà il suo autore fare ricorso alla decisione della censura che ormai di rado impone il divieto ai minori di 18 anni. “No, non mi opporrò e tantomeno taglierò qualche scena per ammorbidire il film e allargare così la platea. A forza di venire alleggerito, anche il cinema estremo si è annacquato”, s’infervora il registra, “e non provoca più brividi. Ma il problema è generale: tutta l’arte ha perso la sua connotazione rivoluzionaria, sovversiva, capace di scuotere le coscienze.”

Martin Scorsese risponde all’invito del papa

A innescare il desiderio di Martin Scorsese di esplorare la vita di Gesù il recente invito di papa Francesco sul dar vita a nuove opere d’arte sull’identità e sulla missione del figlio di Dio, scrive Tiziano Tosolini su “L’Avvenire“. Il regista ha deciso di lasciarsi suggestionare proprio dalla raffigurazione di Cristo che emerge dal libro di Endo per rispondere a questa richiesta del Santo Padre. La nuova impresa cinematografica annunciata da Scorsese sarà ambientata ai giorni nostri e si concentrerà sugli insegnamenti fondamentali di Gesù in modo da esplorarne i principi e le rivelazioni evitando, al contempo, di scadere in forme di arido proselitismo. “Sto cercando di trovare un nuovo modo per renderlo accessibile a tutti e di eliminare l’onere negativo di ciò che è stato associato alla religione istituzionale”.

Vinicio Marchioni sul suo primo romanzo: “È come prepararsi per una scalata enorme”

Mentre si gode uno dei momenti di più alto riconoscimento, l’attore Vinicio Marchioni è ora scrittore al debutto con “Tre notti” (Rizzoli). Raggiunta la popolarità con il ruolo del Freddo nella serie Romanzo criminale, tra il 2023 e questi ultimi mesi, “l’attore ha aggiunto punti esclamativi nella carriera”, scrive Giovanni Bogani de “Il resto del carlino”. All’ Ortigia Film Festival per presentare il suo romanzo l’attore ha raccontato della sua esperienza di scrittore: “È come prepararsi per una scalata enorme, o per un combattimento di pugilato. Ci sono giorni che vorresti mollare, pensi che non ce la farai ad arrivare in fondo, è veramente troppo dura”.

Yara, la serie che solleva nuovi dubbi sul caso

Arriva oggi 16 luglio su Netflix la nuova serie d’inchiesta scritta da Gianluca Neri insieme a Carlo G. Gabardini ed Elena Grillone che cerca di ricostruire l’indagine sulla scomparsa della ragazza di 13 anni a Brembate di Sopra nel 2010. Anche se le corti di giustizia hanno espresso un verdetto univoco e Massimo Bossetti sconta una condanna definitiva al carcere a vita sottolinea Gabriele Moroni del “Quotidiano Nazionale”, lui, l’accusato, continua a richiedere ulteriori prove scientifiche: “Chi è quel pazzo che lo chiederebbe se fosse coinvolto in un omicidio?”. È il suo messaggio-appello.

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16 Luglio 2024

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