Esce il 7 ottobre in Italia distribuito da Teodora Film Tomboy, film di Celine Sciamma che ha vinto il Teddy Award all’ultimo Festival di Berlino ed è stato venduto in 30 paesi, rappresentando in Francia un vero e proprio caso.
La storia è quella di una bambina di 10 anni che vuole essere un maschiaccio. Si infila il pongo nel costume per sembrare un bambino e quando indossa, costretta dalla madre, un vestitino blu, sembra più mascherata di quando si mette i pantaloni.
L’uscita sarà preceduta da anteprime e incontri: domani a Roma e a Brescia. Il 29 settembre a Milano e Trieste, il 30 a Bari. E poi, il 3 ottobre a Genova e il 4 a Firenze.
Realizzato in tempi record – tre settimane per scriverlo, 20 giorni per girarlo – il film è l’opera seconda di Sciamma, regista francese di origine italiana, 33 anni, che firma anche soggetto e sceneggiatura, e racconta con delicatezza l’ambiguità e la sensualità che è presente in ciascuno di noi fin dall’infanzia. “Volevo raccontare qualcosa di poco visto. Non mi sono ispirata a nulla di preciso. E’chiaro – spiega la regista – che quando si parla dell’infanzia si fa riferimento ai propri ricordi. Ho avuto una famiglia molto calorosa, esuberante, e questa è una cosa che si ritrova nel film. Ma la cosa che mi appartiene di più, a parte il fatto che quando ero bambina mi sentivo un po’ maschiaccio, è il rapporto fra le due sorelle”.
Nel ruolo di Laure/Mickael la giovane Zoe Heran:”Non c’è stato il tempo di provare con i bambini – dice la regista – Ho fatto lunghissime riprese e non ho preteso il silenzio assoluto sul set. I bambini sono sempre impegnati a fare qualcosa per questo lo considero un film d’azione”. La realizzazione del film “costato meno di un milione di euro, è stata un po’ un gesto politico. Viviamo in un’epoca di crisi – sottolinea infine – e i film diventano mummie, vengono girati anni dopo. Io volevo realizzarlo in tempi rapidi e oggi si deve lavorare con pochi soldi ma con grande libertà e ambizione”.
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