BARI. Presentato alla Libreria Feltrinelli il Quaderno della Cineteca Carmelo Bene. Il cinema, oppure no, a cura di Fulvio Baglivi e Maria Coletti, il primo di una collana di pronto intervento storico-critico metodologico su autori, registi, movimenti, tendenze, attori, pratiche cinetecarie. A dieci anni dalla scomparsa dell’artista salentino, il 16 marzo 2002, il Bif&st gli dedica un festival nel festival, indagando il rapporto di Bene innanzitutto con il cinema, grazie alla Cineteca Nazionale che ha restaurato le regie cinematografiche dell’artista: Nostra Signora dei Turchi, la cui versione è più lunga di quella presentata alla Mostra del cinema di Venezia nel 1968, Hermitage, Capricci, Don Giovanni, Salomé e Un Amleto di meno. Mancano all’appello perché irreperibili A proposito di “Arden of Feversham” e Ventriloquio, mentre Il barocco leccese è privo del sonoro
purtroppo andato perso. Prossime tappe di questa retrospettiva sono Copenhagen, a inizio aprile gli Usa, e poi Belgrado.
Per il direttore della Cineteca nazionale Enrico Magrelli il Quaderno è una piccola cassetta degli attrezzi pratica e teorica grazie alla voce dello stesso Bene trascritta da alcuni suoi interventi e grazie a saggi di studiosi spesso francesi, perché la Francia ha guardato con grande attenzione e interesse all’artista salentino.
“Un rapporto con il cinema, quello di Bene, che è stato fin dagli inizi improntato alla contraddittorietà, all’eccesso e alla ricerca. Libero da ogni condizionamento o influenza, in ogni suo film Bene ricomincia da zero. Esplora nuove strade. – scrive Maria Coletti, uno dei due autori del Quaderno – Insofferente nei confronti del cinema come istituzione, il Bene cineasta si nega al gioco dei generi o del cinema d’autore, dei successi popolari o del cinema underground, e insieme sperimenta fino all’estremo le infinite possibilità del cinema come mezzo artistico& Una continua e profonda riflessione sul fare artistico, sulla realtà e la sua rappresentazione, sull’immagine del doppio che rimanda costantemente alla morte, sull'(im)possibile rapporto tra il mito e la storia”.
L’incontro con il cinema è un colpo di fulmine avvenuto nel ’68 con Hermitage – tutto girato dentro una stanza d’albergo – che si consuma nel giro di cinque anni: dalla passione iniziale si passa al giudizio drastico, “il cinema è la pattumiera di tutte le arti”. Per non parlare dell’invettiva contro i critici cinematografici di allora, “i gazzettieri dei giornali” con l’auspicio di una nuova critica.
La docente di Storia del cinema Angela Bianca Saponari ricorda poi che grazie alle Teche Rai il Bif&st propone il ricco e vario, nonché sorprendente lavoro fatto da Bene con la televisione. Sette infine le Tavole rotonde in programma su: teatro, teatro in tv, cinema, tv come medium, musica e letteratura. Ci sono anche alcune interpretazioni come attore a cominciare da Edipo re di Pasolini dove Bene interpreta Creonte, fratello di Giocasta e acerrimo nemico di Edipo.
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