16:01 – Cinema d’essai: vendite biglietti in calo


Nel 2011 le presenze nelle sale d’essai sono diminuite del 9,8%. Da gennaio a settembre di quest’anno, infatti, i biglietti venduti nelle sale d’essai, rilevate da Cinetel, sono stati 10,4 milioni, mentre nello stesso periodo del 2010 erano 11,5 milioni. Nel 2011, inoltre, l’incidenza delle presenze registrate nelle sale d’essai, sul totale del mercato, è pari al 14,7% (era il 15,4% nel 2010). Peraltro nelle sale d’essai il 72% del pubblico ha visto esclusivamente film d’essai.

 

Sono questi alcuni dei dati diffusi oggi in occasione della tavola rotonda su “Essai domani…Innovazione, incentivi, mercato” svoltasi a Mantova nell’ambito degli Incontri del Cinema d’Essai, organizzati dalla Fice, Federazione italiana cinema d’essai.

Gli intervenuti alla tavola rotonda, moderata da Laura Delli Colli, presidente del sindacato giornalisti cinematografici, hanno analizzato i rapporti fra sala “tradizionale”, istituzioni e altre categorie dell’industria cinematografica con l’obiettivo di formulare proposte che migliorino l’identità e la fruibilità della sala, anche attraverso il digitale.

 

Mario Lorini, presidente della Fice, nel rivolgersi alle istituzioni e agli operatori ha presentato delle richieste specifiche per salvaguardare la sala d’essai. Alla direzione generale del MiBAC ha chiesto un’attenzione particolare agli incentivi al digitale, ai premi per l’essai, al progetto Schermi di Qualità , che sostiene i film di qualità italiani ed europei, e all’ammodernamento delle sale. “Anche noi esercenti – ha detto Lorini – dobbiamo, però, fare la nostra parte ed emergere come imprenditori culturali”.

Il direttore generale cinema del MiBAC, Nicola Borrelli, ha annunciato che nel prossimo decreto Sviluppo potrebbero essere inserite importanti novità per l’essai e per la digitalizzazione. “Speriamo – ha detto – anche risorse ulteriori”.

Riccardo Tozzi, presidente dell’Anica, ha puntato l’attenzione sulle sale di città, essenziali per il cinema d’autore, per la crescita dell’intero mercato e anche per il tessuto sociale. Secondo Tozzi le strutture tradizionali devono diventare centri di attrazione, devono poter vendere altri prodotti oltre al film, ottenere sgravi sulle utenze e facilitazioni di contesto, rivedendo le chiusure al traffico dei centri storici. Filippo Roviglioni, presidente distributori Anica, ha affermato che ci sarà attenzione e massima disponibilità da parte della sua categoria per un trattamento paritario tra grandi gruppi e piccoli esercenti. “Crediamo nell’essai – ha dichiarato – Dobbiamo incontrarci. Faremo tutto il possibile con massima buona volontà”.

Lorini ha chiuso la tavola rotonda ribadendo l’urgenza di un tavolo con le altre categorie dell’industria cinematografica e di un lavoro di pressing sulle istituzioni: “non possiamo più aspettare”.

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12 Ottobre 2011

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