Fuori Paradise Now dalla cerimonia di assegnazione degli Oscar. Un gruppo di israeliani, accomunati dalla tragica scomparsa di familiari in attentati suidici, chiede di estromettere il film incentrato sulle ultime 24 ore di due aspiranti kamikaze palestinesi candidato come miglior film straniero insieme a La bestia nel cuore di Cristina Comencini. Per fermare il film, diretto da un regista arabo israeliano Hany Abu-Assad e prodotto da un israeliano anche grazie a fondi europei, sono state raccolte oltre 32mila firme. ”Quello che chiamano Paradise Now noi lo definiamo ‘Hell now’ – tuona Yossi Zur, che ha perso il figlio adolescente proprio in un attentato kamikaze – E’ una missione del mondo libero non dare il premio a questo genere di film”. La pellicola, secondo Zur, mostrando il lato umano dell’attentatore, crea un’empatia con lo spettatore. In Israele il film ha avuto problemi di distribuzione proprio per il rischio che potesse scatenare proteste.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk