“Mario Monicelli forse non era di Viareggio bensì di Roma”. Così almeno comincia la ‘voce’ dedicata al grande regista – morto il 29 novembre di un anno fa inserita nel 75° volume del Dizionario Biografico degli Italiani, pubblicato in questi giorni dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. “Esiste – scrive Stefano Della Casa, curatore della voce – il fondato sospetto di una beffa attorno al luogo della sua nascita: tutte le biografie indicano infatti Viareggio come suo luogo natale, ma in più occasioni Monicelli ha affermato di non essere nato in quella che ha comunque considerato sua città d’origine bensì a Roma, nel quartiere Prati. Ad avvalorare la tesi anche altri elementi: il padre (redattore del quotidiano Avanti!, di altri periodici di area socialista e del Resto del Carlino, nonché futuro creatore di Penombra, la prima rivista italiana di cinema) abitava a Roma e a Roma il Monicelli frequentò le scuole elementari”. Nella voce si ripercorre la vita e la lunghissima produzione cinematografica di quello che può essere considerato, senza dubbio, l’iniziatore del filone della commedia all’italiana.
Lo conferma, all’Adnkronos, la sua ultima compagna, Chiara Rapaccini. “Non era una ‘zingarata’, una beffa intenzionale di Mario, più semplicemente qualcuno, all’inizio, aveva scritto che era di Viareggio e lui si è divertito a lasciar correre, anche perché il suo rapporto con Viareggio era fortissimo”. “Se uno diceva una cosa sbagliata su di lui di solito gli andava bene lo stesso, c’era confusione anche sulla sua data precisa di nascita, fra il 15 e il 16 maggio del 1915. Sulla nascita a Roma, comunque, si può essere sicuri, risultava dal passaporto. In ogni caso Viareggio gli ha dato la cittadinanza onoraria e il fatto che non vi sia nato non sminuisce la sua cittadinanza ‘morale’ di viareggino”, conclude Rapaccini.
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