Tra i registi italiani c’è chi lo ama di più e chi di meno ma tutti, o quasi, riconoscono a Bergman una produzione fuori dall’ordinario.
“Un poeta coraggioso” così viene ricordato dai fratelli Taviani. Vittorio Taviani, a ‘La Stampa’ dice: “Con lui scoprimmo che era arrivato qualcosa di diverso dal neorealismo, qualcuno che cercava di capirne il buio di dentro”. Dello stesso parere Bernardo Bertolucci: “Insieme ad Antonioni, verso i tardi anni ’50, Bergman mi sembrò aver portato il cinema in una direzione ancora inesplorata”. Giuseppe Tornatore su ‘Il Messaggero’ scrive: “I suoi film, che ho scoperto da ragazzo insieme a quelli di Fellini, mi hanno fatto capire che esisteva un altro cinema; ho amato Bergman di un amore particolare”. Per Marco Bellocchio, come si legge su ‘QN’: “Quando un autore come Bergman ha diretto più di quaranta film non tutti possono essere straordinari ma l’insieme della sua opera resta ugualmente fuori dall’ordinario per inventiva e stile”. Fuori dal coro la voce di Franco Zeffirelli sempre su ‘QN’: “Rispettavo Bergman e il suo cinema ma non lo amavo, i suoi film mi sembravano cupi e senza speranza”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk