12:14 – Adrien Brody: non distribuite “Giallo” di Dario Argento

Dovrebbe uscire oggi in USA, e il 3 novembre in Italia, il DVD di Giallo, il film di Dario Argento demolito dalla critica e mai uscito al cinema, distribuito in Home Video negli USA da Maya Entertainment, e in italia da Sony Pictures HE.
Per fan e curiosi è la prima occasione di vederlo fuori da un contesto festivaliero e senza ricorrere a “mezzi illeciti”.

Ma le cose non sono semplici neanche stavolta.

Adrien Brody, il protagonista, starebbe infatti  cercando di impedirne l’uscita, come segnala l”Hollywood Reporter’.

L’attore avrebbe infatti denunciato i produttori del film chiedendo tre milioni di dollari di danni, sostenendo che questi gli hanno mentito per convincerlo a non abbandonare il set durante le riprese.

Brody aveva firmato un contratto per il quale avrebbe dovuto essere pagato indipendentemente dall’effettiva realizzazione della pellicola. Ma a riprese già in corso aveva scoperto che il budget della produzione era molto più basso di quanto gli avevano comunicato, e che i produttori non avevano versato la garanzia di 640mila dollari.

A quel punto, Brody aveva fatto per andarsene, ma era tornato sui suoi passi quando gli avevano detto che il film aveva ottenuto liquidità grazie alla vendita dei diritti di distribuzione italiani, per due milioni di dollari.

I produttori avrebbero poi chiesto a Brody di firmare un nuovo accordo nel quale rinunciava alla garanzia di 640mila dollari, continuava a recitare nel film e acquisiva il diritto assoluto di fermare l’utilizzo della sua immagine finché non veniva pagato.

Cosa che, secondo la querela depositata giovedì alla Corte Federale in California, non è mai avvenuta. L’attore sostiene che la storia del denaro ottenuto dalla vendita dei diritti era falsa e, inoltre, quando ha provato a esercitare il suo diritto di fermare la distribuzione del film, i produttori lo avrebbero ignorato dicendo che non avrebbe ottenuto un centesimo.

Brody chiede un’ingiunzione permanente contro la distribuzione del film, e i 640mila dollari che la produzione gli deve, oltre a due milioni di dollari per violazione contrattuale, violazione del fair dealing, frode e appropriazione indebita della sua immagine.