100 anni di ‘The Look’, vita e film di Lauren Bacall

Un nome che ogni vero appassionato di cinema conosce, una delle donne più famose dell'età d'oro del cinema, al punto che l’American Film Institute l’ha inserita nella lista delle 20 più grandi star femminili della Hollywood classica


Lauren Bacall avrebbe compiuto un secolo tondo il 16 settembre, ma un mese prima di averne celebrati 90 si spense nella sua amata New York. La sua è stata comunque una vita fortunata, piena e ricca in ogni aspetto, tanto che, come lei stessa ha dichiarato una volta: “È come se avessi vissuto mille esistenze in una”, lasciando un segno indelebile nel dorato mondo di Hollywood.

Nel nome della madre

Stiamo parlando di Betty Joan Perks, conosciuta semplicemente come Lauren Bacall. Un nome che ogni vero appassionato di cinema conosce, una delle donne più famose dell’età d’oro del cinema, al punto che l’American Film Institute l’ha inserita nella lista delle 20 più grandi star femminili della Hollywood classica.

Nata da genitori ebrei nel Bronx il 16 settembre 1924, Bacall era figlia di una madre partita di gran fretta dalla Romania all’alba delle persecuzioni naziste ed entrata negli USA attraverso Ellis Island, la famosa e famigerata isola nata come centro di coltivazione delle ostriche e diventata centro di smistamento dei migranti in arrivo a New York. Suo padre, invece, era già americano di seconda generazione, figlio di genitori sbarcati negli Stati Uniti dall’attuale Bielorussia.

Il loro matrimonio non dura a lungo e i genitori divorziano quando Betty Joan è molto piccola. I contatti della bambina con suo padre si diradano, portandola di conseguenza a stringere il legame con la madre, fino ad adottarne il cognome rumeno di Bacall.

Inizia la carriera nel 1941, a 16 anni, frequentando le lezioni all’Accademia americana di arti drammatiche insieme a Kirk Douglas, che segue le stesse lezioni e con cui reciterà in un musical jazz nel 1950 intitolato Young Man with a Horn.

Ovviamente, i soldi non bastano mai e così, nello stesso periodo, lavora come maschera nello stesso teatro Jameses dove va in scena di tanto in tanto. Ma non è una ragazza disperata, al contrario: brilla per una determinazione inflessibile. Si fa trovare fuori dai leggendari locali di Broadway come Sardi’s, vendendo la rivista Cue nel tentativo di incontrare i produttori.

“Tenevo gli occhi aperti alla vista di un produttore riconoscibile, di un attore, di chiunque potesse aiutarmi a ottenere un lavoro. Ero davvero una pazza, ora che ci penso, e piuttosto fresca, svampita, nervosa”, ammette nel suo memoir best-seller By Myself and Then Some, uscito nel 2005.

La svolta arriva quando comincia ad accettare qualche proposta come modella: la sua bellezza algida, naturalmente elegante e soprattutto quegli occhi verde-azzurri che le sarebbero valsi più tardi il leggendario soprannome di “The Look”, attirano l’attenzione di Diana Vreeland, famosa redattrice di Harper’s Bazaar, che la vuole per la copertina della sua prestigiosa e popolare rivista.

È questo incontro il catalizzatore per la sua futura carriera e la sua definitiva ascesa alla fama. Arriva anche Vogue e tanti altri magazine che diffondono il volto e il corpo della giovane Bacall in tutta l’America.

Con la sua allure sbalorditiva che adorna le copertine delle riviste nazionali, è solo questione di tempo prima che Hollywood inizi a notarla.

È il 1943 quando il grande produttore e regista Howard Hawks, su suggerimento della moglie, chiede alla sua segretaria di scoprire di più sulla modella, in vista di un film che dirigerà quell’anno. Tuttavia, a causa di un malinteso, la segretaria non solo scopre di più sulla signorina Bacall, ma le invia anche un biglietto aereo per Los Angeles in modo che possa andare a Hollywood per un provino e un’audizione. È un colpo di fulmine cinematografico, la soglia dimensionale che, una volta varcata, cambia tutto. Hawks le fa firmare un contratto che la impegnerà per sette anni: 100 dollari a settimana e un nuovo nome perché Lauren, secondo il regista, funziona molto meglio di Betty. E così diviene per sempre Lauren Bacall. La convince anche a cambiare il modo di parlare, incoraggiandola ad abbassare il tono della voce e facendola studiare con un insegnante di canto. È così che si forgia un altro suo marchio di fabbrica: un tono roco e sensuale che conquisterà chiunque.

Bogie love

Facciamo un passo indietro. L’anno prima Betty Joan era andata con la madre e la zia Rosalie a vedere Casablanca. “Rosalie era pazza di Humphrey Bogart”, scrive nel suo memoir. “Lei pensava che fosse sexy, io pensavo che fosse pazza a dire una cosa del genere”.

E chi avrebbe recitato nel film di Hawks per cui era stata chiamata Bacall? Proprio il mitico Humphrey Bogart, colui che sarebbe diventato l’uomo più importante della sua vita. Anche se allora era molto distante dall’esserlo. Lauren non è minimamente interessata all’uomo, anche se, ottenuta la parte, è terrorizzata il primo giorno di riprese di Acque del sud al cospetto della sua figura mitica.

Bogart però la mette a proprio agio, scherzando e prendendola in giro, chiamandola con il nome del suo personaggio, Slim. Lentamente, si sviluppa un’intensa attrazione tra la diciannovenne Bacall e Bogart, che ha 25 anni più di lei ed è sposato.

Quando Hawks scopre la relazione, si infuria e cerca persino di far incontrare la Bacall con Clark Gable. “A Bogart piace la sua vita, gli piace bere e gli piace sua moglie… Stai buttando via un’intera carriera per qualcosa che non accadrà mai”, la avverte. Ma la Bacall crede che Bogie ne valga la pena.

“Volevo dare a Bogie tutto quello che non aveva avuto. Tutto l’amore che avevo immagazzinato dentro di me per tutta la vita per un padre invisibile, per un uomo”, scrive.

Bogart è ancora impegnato in un matrimonio difficile con l’attrice Mayo Methot, la sua terza moglie – la stampa li aveva soprannominati “i Bogart in lotta” – per dire che i due amanti si nascondevano sempre. Lauren viene ripetutamente svegliata di notte da un Bogie ubriaco, con grande disappunto della madre.

È nata una stella

La carriera di Lauren Bacall inizia a decollare negli anni ’40, dopo che la Warner Bros decide di intraprendere un’ampia campagna di marketing con l’obiettivo di affermarla come un’icona di Hollywood, e la relazione con Bogart viene cavalcata con maestria dagli Studios.

Quando Bacall recita con il suo amato Bogart ne Il grande sonno, è l’inizio della sua carriera nel genere cinematografico noir, a cui sarebbe rimasta legata per sempre. I due lavorano così bene insieme che ormai fanno coppia fissa anche sullo schermo. Seguono subito altri due film: La fuga, presentato per la prima volta nel 1947, e L’isola di corallo, l’anno dopo.

Lauren è una donna forte e si guadagna persino la reputazione di essere difficile, in gran parte dovuta al fatto che rifiuta le opportunità a causa di sceneggiature che non trova molto interessanti. Attraverso tutto il decennio dei ’40 e dei ’50, Lauren Bacall si afferma come una star assoluta: i suoi film incassano tantissimo e le recensioni dei critici sono quasi sempre favorevoli. Si concede anche un ruolo nella prima commedia in CinemaScope nel 1953, intitolata Come sposare un milionario, accanto alla diva Marilyn Monroe e Betty Grable: un successo strepitoso al botteghino.

Dal 21 maggio 1945, il suo matrimonio con Bogart non vacilla più fino alla morte prematura dell’attore nel 1957. Bacall si ritrova vedova a 32 anni con due bambini piccoli. Con il cuore spezzato e irrazionale, si getta in una storia d’amore vertiginosa e volubile con Frank Sinatra. Lauren impara a sopportare il comportamento imprevedibile di Sinatra. I due si fidanzano presto e il loro amico comune Swifty Lazar rivela il segreto alla giornalista di gossip Louella Parsons. Ma Sinatra pensa e si convince che sia stata Lauren a mettere in guardia la stampa e la taglia bruscamente fuori dalla sua vita.

“Frank mi ha fatto un grande favore: mi ha salvato dal disastro che il nostro matrimonio sarebbe stato”, scrive. “La verità è che probabilmente era più intelligente di me: sapeva che non poteva funzionare”.

Non si “salva” invece dal matrimonio con Jason Robards nel 1961, da cui ha un terzo figlio e dal quale divorzia dopo 8 anni a causa dei forti problemi di alcolismo di lui.

Il tocco di Lauren

Tra gli anni ’60 e ’70, Bacall dirada molto le sue presenze al cinema, dedicandosi anche alle produzioni di Broadway come Cactus Flower, Applause e Woman of the Year, ma praticamente tutto ciò che ha come protagonista Lauren Bacall in quel periodo divenne un successo immediato, tra cui Donne, v’insegno come si seduce un uomo di Richard Quine (1964), Detective’s Story con la regia di Jack Smight (1966) e Assassinio sull’Orient-Express di Sidney Lumet (1974).

Appare insieme a molti dei grandi di Hollywood in quel periodo, tra cui Henry Fonda, Tony Curtis, Natalie Wood, Paul Newman, Janet Leigh, Ingrid Bergman e Vanessa Redgrave, tra gli altri, e nel 1976 recita al fianco di John Wayne in Il pistolero (regia di Don Siegel), con i due che diventano amici anche se politicamente hanno idee assolutamente opposte.

Il successo di Lauren sconfina nel nuovo millennio ed ha persino un piccolo ruolo nel bellissimo Misery non deve morire nel 1990 e nel cult d’autore Dogville di Lars Von Trier. Vince un BAFTA ma ha solo una nomination per un Oscar come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo in L’amore ha due facce di Barbra Streisand addirittura nel 1996. Fortunatamente, nel 2010 l’Academy ripara a questa ingiustizia conferendole un Oscar alla Carriera. Il 12 agosto 2014, Lauren Bacall viene colpita da un grave ictus nel suo appartamento vicino a Central Park a Manhattan, che si rivela fatale. Un mese prima del suo 90° compleanno muore una grande donna, ma il suo nome continua a vivere a 100 anni dalla sua nascita.

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14 Settembre 2024

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