David, il trionfo di ‘Io Capitano’ è un inno all’integrazione

Il racconto della cerimonia di premiazione dei 69mi David di Donatello in cui 'Io Capitano' ha ottenuto ben 7 premi. Sei i riconoscimenti per 'C’è ancora domani'


Si è appena conclusa una storica premiazione dei David di Donatello. La cerimonia della 69ma edizione dei premi più prestigiosi del cinema italiano, infatti, è stata ospitata nello storico Teatro 5 di Cinecittà, un luogo impregnato della magia dei più grandi maestri della nostra cinematografia.

A trionfare con ben sette premi è Io Capitano di Matteo Garrone, che ha avuto la meglio su C’è ancora domani, che si deve “accontentare” di sei premi al netto di 19 candidature. Subito dopo le cinque statuette di Rapito di Marco Bellocchio e le tre di Palazzina Laf di Michele Riondino.

La cerimonia, trasmessa in diretta su Rai 1 con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, è stata anticipata da un momento inedito: quello del red carpet su cui hanno sfilato tutti i candidati e gli ospiti, accolti per l’occasione da Fabrizio Biggio. Il comico ha dato inizio alla diretta dal Teatro 18 di Cinecittà, che, con il suo gigantesco ledwall per la Realtà Virtuale, gli ha permesso di viaggiare in un istante dall’Everest a Marte. Spostandosi sul carpet, Biggio ha accolto le delegazioni dei cinque titoli candidati al miglior film accompagnato da quattro ballerini e ballerine vestiti da David di Donatello.

Cornice della serata sono state le scenografie di Mauro Vanzati realizzate da Cinecittà. Uno degli obiettivi dell’allestimento, caratterizzato da un sapore industrial chic, è quello di raccontare la trasformazione che sta avvenendo a Cinecittà. Si è cercato di mettere sotto i riflettori l’artigianalità cinematografica. Per il red carpet si è deciso di ribaltare le prospettive, creando un carpet ‘sopra la testa’, una sorta di galleria concettuale che conduce all’interno del foyer del Teatro 5.

La cerimonia non poteva che iniziare con un omaggio a Federico Fellini: la voce del regista ha accompagnato l’ingresso di ballerini vestiti da circensi, lentamente la musica è sfumata nelle note riconoscibili di Tuta Gold, ultimo successo sanremese di Mahmood. Il cantante si è esibito vestito interamente di bianco, affiancato dal corpo di ballo coreografato da Luca Tommassini.

Il primo premio consegnato è stato il già annunciato Premio dello Spettatore a C’è ancora domani, che ha portato in sala oltre 5 milioni e mezzo di spettatori. “Non mi piace considerare gli spettatori una massa indistinta di estranei in cerca di semplificazioni. Gli spettatori siamo noi, siamo tutti”.

Il primo premio annunciato è stato quello alla Miglior attrice non protagonista a Emanuela Fanelli, l’attrice di C’è ancora domani ha ricevuto il premio dalle mani di Nicolas Maupas. “Grazie con tutto il cuore, Paola, per avere voluto che la tua Marisa fossi io. Per avermi reso parte di questa cosa così grande che è diventato il tuo film, e lo è diventato per un motivo molto semplice, perché lo hai fatto tu”.

Claudia Gerini ha consegnato il premio al Miglior attore non protagonista a Elio Germano per Palazzina Laf. L’attore ha chiesto al regista Michele Riondino di raggiungerlo sul palco perché “questo ruolo lo volevi fare te”.

Stefano Fresi ha consegnato il premio alla Miglior sceneggiatura originale a Paola Cortellesi, Furio Andreotti e Giulia Calenda e Paola Cortellesi per C’è ancora domani. “Questi due sono i primi che si sono fidati di me. E non solo si sono fidati ma mi hanno supportato con la loro arte e il loro talento” ha affermato Cortellesi prima di lasciare la parola ai colleghi.

Un toccante video e una calorosa standing ovation hanno introdotto sul palco Vincenzo Mollica, primo giornalista a ricevere un David Speciale. “Viva il cinema!” ha gridato commosso al fianco della moglie Rosemarie, prima di ricordare l’amico Fellini: “è come andarlo a trovare a casa” ha dichiarato facendo riferimento al Teatro 5, il favorito del grande regista.

Il focus si è subito spostato nel Teatro 14, dove Fabrizio Biggio ha mostrato i set allestiti al suo interno: un carcere e un meraviglioso interno di un palazzo signorile anni ’30. Da qui sono stati consegnati il premio alla Miglior scenografia a Andrea Castorina (arredamento) e Valeria Vecellio per Rapito, e il premio ai Migliori costumi Sergio Ballo e Daria Calvelli per Rapito.

La performance musicale di Giorgia con la cover di I Feel Love ha omaggiato Giorgio Moroder, vincitore del David Speciale alla Carriera. “Il miglior arrangiamento che ho mai sentito di questa canzone” ha dichiarato il grande musicista e compositore prima di ricevere la statuetta.

“L’età mi rende moderatamente soddisfatto, se non fossi stato premiato sarei stato moderatamente insoddisfatto. – ha dichiarato con ironia Marco Bellocchio ritirando il premio alla Miglior sceneggiatura non originale per Rapito – Spero soltanto di avere ancora per qualche anno la mente a posto per fare altri film”.

“Avete fatto dei film bellissimi, li ho amati molto, e sono anche molto coraggiosi. – Paola Cortellesi si è rivolta agli sconfitti ricevendo dalle mani di Paolo Sorrentino uno dei premi più scontati della serata, quella di Miglior regista esordiente – Da una parte ho esordito a una certa età, dall’altra auspico che gli esordienti giovani abbiano sempre un sostegno per raccontare nuove storie”.

In seguito, La mia terra di Diodato è stata insignita del premio di Miglior canzone. “Dedico questo premio a Taranto, una terra che soffre ma che ha ancora tanta bellezza” afferma il musicista dopo avere ringraziato il regista di Palazzina Laf, Michele Riondino.

Paola Cortellesi è salita ancora sul palco per ricevere da Anna Foglietta il premio alla Miglior attrice protagonista: “È tutto un magna magna, vincono sempre i soliti. Ringrazio la regista che mi ha raccomandato” ha ironizzato.

Fabrizio Biggio ha poi guidato una golf car all’interno del Teatro 18 per sottolineare la monumentale grandezza del ledwall che si trova al suo interno, prima di assegnare due premi a Io Capitano. Miglior fotografia a Paolo Carnera, che dichiara: “Vorrei dedicare questo film a tutti i ragazzi che vogliono viaggiare, sperando che lo possano fare liberamente, senza rischiare la vita”. Miglior montaggio a Marco Spoletini: “Questo film mi ha dato l’opportunità di raccontare questa storia e di incontrare dei nuovi amici. Abbiamo superato delle barriere, cosa che vorrei facessero tutti”.

Per omaggiare Sophia Loren e Marcello Mastroianni, che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, Malika Ayane ha cantato What a Wonderfull World. Sulle sue note hanno preso vita due coreografie in contemporanea una nel Teatro 5 e una nel 18.

È poi stato il turno del sottosegretario Lucia Borgonzoni, che è salita sul palco per promuovere la nuova edizione di Cinema Revolution, l’iniziativa che permette di andare in sala con un biglietto calmierato a 3,5 euro.

A Eleonora Giorgi è toccato annunciare uno dei premi più sorprendenti, quello a Michele Riondino come Miglior attore protagonista del suo Palazzina Laf: “Siamo cresciuti con l’idea che non c’è alternativa alla fabbrica ma il cinema dà posti di lavoro e ricchezza. Nel nostro piccolo possiamo far a meno della fabbrica, se si sviluppano altre prospettive e il cinema è una prospettiva”.

“Quando siamo usciti ho visto un arcobaleno e non ho potuto non pensare: Massimo quaggiù qualcuno ti ama, è evidente”. Mario Martone ha ricordato inevitabilmente Massimo Troisi, nel ricevere il premio al Miglior documentario per Lassù qualcuno mi ama, incentrato proprio sul grande attore e regista napoletano.

Ennesima standing ovation per Milena Vukotic, che si è commossa nel ricevere il David di Donatello alla Carriera e che ha espresso la sua “gratitudine nei confronti della vita, che qualche volta ci fa qualche dono eccezionale”. Ha poi ringraziato Federico Fellini, che “proprio in questo Teatro ha reso grande il cinema italiano”.

Ancora nel Teatro 18, Fabrizio Biggio ha assegnato due premi a Rapito, il premio al Miglior trucco a Enrico Iacoponi (che non ha potuto essere presente) e la Miglior acconciatura ad Alberta Giuliani.

Ovunque sarai di Irama è la canzone scelta per celebrare il momento In Memoriam dedicata ai grandi protagonisti del nostro cinema scomparsi quest’anno, tra cui Francesco Nuti, Sandra Milo e Giuliano Montaldo.

Il piccolo Federico Ielapi, che da poco ha recitato a Cinecittà nella serie con Anthony Hopkins Those About To Die ha consegnato il David Giovani a C’è ancora domani. “Vorrei ringraziare i ragazzi delle scuole, ho avuto l’occasione di incontrarne 56mila. Grazie anche alle insegnanti e agli insegnanti. Mi auguro che continuino a usare il cinema come supporto per l’insegnamento”.

I Subsonica sono stati premiati come migliori compositori per la colonna sonora di Adagio. La band ha ricordato la stanzetta in cui hanno iniziato il loro viaggio nella musica.

Elena Sofia Ricci ha premiato Matteo Garrone come Miglior regista, che è salito sul palco e ha fatto parlare anche i due attori Seydou Sarr e Moustapha Fall, e Mamadou Kouassi, a cui la storia è ispirata. “Sul set ho avuto il privilegio di lavorare con i migranti che hanno fatto davvero quel viaggio. Spesso mi sono trovato a co-dirigere il film con loro, si mettevano in scena da soli e io ero il primo spettatore. Ci tengo stasera a ringraziare gli attori, se il film è andato così lontano è dovuto alle loro interpretazioni”. Ha infine auspicato che “oltre al rispetto, nelle scuole venga insegnato anche il cinema”.

Subito dopo, Garrone è salito nuovamente sul palco per il premio al Miglior produttore assegnato ad Archimede, Rai Cinema, Pathe e Tarantula. Paolo Del Brocco, ritirando il premio, ha voluto dedicare il David alla Rai, grazie alla quale “esiste il 70% della produzione audiovisiva italiana”.

Per l’ultima volta si è tornati nel caratteristico Teatro 18 per assegnare altri due premi a Io Capitano, i Migliori effetti visivi e il Miglior sonoro, curato proprio a Cinecittà.

Ad anticipare il momento finale sono stati consegnati due premi già annunciati, il miglior Cortometraggio a The Meatseller di Margherita Giusti e il Miglior film internazionale ad Anatomia di una caduta di Justine Triet, che è stata premiata da Isabella Rossellini. La regista francese ha voluto omaggiare il talento di Alice Rohrwacher, Roberto Rossellini e Monica Vitti.

Il momento cruciale è toccato, come di consueto, a Piera Detassis che ha ringraziato la grande squadra della Rai, di Cinecittà, il Ministero della Cultura e la squadra del Cinefonico. “Il gioco di squadra vince sempre” ha dichiarato prima di consegnare il premio di Miglior film a Io Capitano di Matteo Garrone. Sul palco in tantissimi, tra cui ancora Paolo Del Brocco, che ha sottolineato come quella di questa edizione sia la miglior cinquina da tanti anni a questa parte. Ultimo grido concesso a Mamadou Kouassi, che si è rivolto all’Europa intera in un ultimo inno all’integrazione.

04 Maggio 2024

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