I più di 1500 votanti reali (escluse le schede bianche) dei recenti Premi David di Donatello, sui 1745 giurati dell’Accademia del cinema italiano (chi scrive è uno di loro), hanno espresso delle preferenze molto chiare che hanno portato i primi di ogni categoria a vincere la prestigiosa statuetta. È quanto emerge dal resoconto dei voti vincitori appena pubblicato sul sito dei Premi David di Donatello, presieduti e diretti da Piera Detassis.
A partire dal Miglior film con Io Capitano di Matteo Garrone che ha ottenuto 605 voti mentre C’è ancora domani di Paola Cortellesi si è dovuto accontentare, si fa per dire, di 350 preferenze. Al terzo posto Rapito di Marco Bellocchio per un voto in più di La chimera di Alice Rohrwacher mentre Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti chiude la cinquina con 146 voti.
Dati ancora più schiaccianti per la migliore regia con i 643 voti a Io Capitano contro i 259 per L’ultima notte di amore di Andrea Di Stefano, 242 per Rapito, 231 per La chimera e 146 per Il sol dell’avvenire. Anche per il miglior regista esordiente Paola Cortellesi totalizza ben 626 voti, quasi il doppio del secondo arrivato che, a sorpresa, è stato Disco Boy con 338 preferenze (da sottolineare che il film di Giacomo Abbruzzese è stato il secondo più votato anche nella categoria Miglior Produttore con 294 voti a fronte dei 440 del vincitore Io Capitano). Subito dopo Palazzina Laf di e con Michele Riondino con 314, Felicità di e con Micaela Ramazzotti con 106 e Stranizza d’amuri di Beppe Fiorello con 97.
C’è stata molta convergenza anche nelle categorie degli interpreti, come per la Miglior attrice protagonista con Paola Cortellesi vincitrice con 484 voti prima di Linda Caridi con 346, Barbara Ronchi con 331, Isabella Ragonese con 201 e Micaela Ramazzotti con 111. Oppure Michele Riondino Migliore attore protagonista con 390 voti contro Valerio Mastandrea con 311, Antonio Albanese con 297, Josh O’Connor con 276 e Pierfrancesco Favino con 190. Particolarmente apprezzata Emanuela Fanelli Migliore attrice non protagonista con 467 voti prima di Barbora Bobulova con 321, Isabella Rossellini con 293, Romana Maggiora Vergano con 251 e Alba Rohrwacher con 97. Meno distante Elio Germano, Migliore attore non protagonista, con 381 voti davanti a Adriano Giannini con 319.
Tutte le altre categorie confermano una concentrazione di voti sui vari vincitori a esclusione del Miglior documentario con Laggiù qualcuno di ama di Mario Martone che ha ottenuto 333 voti mentre Mur di Kasia Smutniak è arrivato secondo con 298 seguito da Enzo Jannacci vengo anche’io di Giorgio Verdelli con 260, Roma, santa e dannata di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino e Marco Giusti con 244 e Io noi e Gaber di Riccardo Milani con 209.
La stessa tendenza di una grande quantità di voti per i primi classificati è dimostrata anche dal resoconto dei voti che hanno formato precedentemente le cinquine con Io Capitano che, per il Miglior Film, con 850 voti è arrivato prima di C’è ancora domani con 489, mentre nella categoria Miglior regia ha doppiato, con 898 voti, Rapito con 396. Rispetto alle indicazioni di questa prima fase non ci sono stati grandi sconvolgimenti sui candidati più votati a eccezione delle categorie degli interpreti come quella di Miglior attore protagonista che vedeva primo Valerio Mastandrea con 419 voti e secondo Michele Riondino, che poi ha vinto, con 262, a seguire Pierfrancesco Favino con 211 per Comandante e Antonio Albanese con 204 per Cento domeniche. Curiosamente Favino ha ottenuto 188 voti anche per L’ultima notte d’amore ma, da regolamento, con una doppia candidatura si entra in cinquina con il film più votato (per completezza Favino ha ottenuto altri 124 voti per Adagio). Così è entrato Josh O’Connor con 181. Sconvolgimenti anche nella candidature per non protagonista con Giorgio Colangeli primo con 270 voti, Silvio Orlando secondo con 213, Adriano Giannini terzo con 203 e Elio Germano, poi vincitore, quarto con 195 seguito con due voti in meno da Vinicio Marchioni.
Probabilmente su alcune di queste disparità tra prima e seconda votazione pesa il numero molto alto di film iscritti, ben 171, che alla prima votazione, con tre preferenze da indicare, genera un ampio bacino di preferenze che poi, quando si arriva alle cinquine, porta i giurati a concentrarsi maggiormente e magari a vedere o a rivedere un titolo.
La parola a Chiara Sbarigia, Nicola Maccanico, Piera Detassis, Antonio Albanese, Susanna Nicchiarelli, Michele Riondino e molti altri
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