E’ andato in scena al Quirino di Roma, dove resterà fino al 15 dicembre per poi fare tappa in Puglia e a Napoli, Zio Vanja, uno dei capolavori di Anton Cechov, per la regia di Marco Bellocchio con Sergio Rubini nel ruolo principale e Michele Placido in quella del vacuo letterato Serebriakoff, mentre Piergiorgio Bellocchio è il medico Astrof, uomo sensibile ai temi ecologisti. L’opera viene per lo più rappresentata come una vicenda drammatica. Ma in realtà Cechov ha sempre raccomandato ai suoi interpreti di leggere le sue opere come un vaudeville, cioè come una commedia leggera al limite dell’umorismo e di questo tiene debitamente conto la regia di Bellocchio e soprattutto l’interpretazione di Rubini, che si rivolge direttamente al pubblico, come se stesse raccontando una storia, oltre che a viverne le sue pagine salienti. Lo Zio Vanja di Bellocchio diventerà anche un film.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute