Yothin Clavenzani, exploit nella “Notte fantasma”: “Recitare mi aiuta a sentirmi me stesso”

Nel suo esordio, da co-protagonista, il neo-attore diciannovenne è un ragazzo che viene fermato da un poliziotto


Diffidenza mista a empatia, smarrimento, ingenuità, paura, ma anche determinazione e coraggio. Alla sua prima esperienza su un set, il diciannovenne Yothin Clavenzani, italiano di origini cambogiane, ha saputo dosare con precisione tutta la gamma di sfumature – anche contraddittorie – che appartengono a Tarek, il suo personaggio in Notte fantasma di Fulvio Risuleo. Un ragazzino che sta andando a passare una serata con gli amici e si ritrova ostaggio di un poliziotto ambiguo (Edoardo Pesce) che gli fa attraversare Roma e incontrare mille esperienze inaspettate. Un “tutto in una notte” di scoperte per il ragazzo – che si era fatto convincere dagli amici a comprare qualche grammo di fumo – e per il poliziotto, che alterna atteggiamenti minacciosi ad approcci paterni. Presentato a Orizzonti Extra della Mostra di Venezia, Notte fantasma passa ora anche ad Alice nella città, sezione Sintonie. Clavenzani, intanto, è su Netflix in un piccolo ruolo nella quinta stagione di Skam Italia.

Yothin, che esperienza è stata il tuo primo film, tra l’altro da co-protagonista?
Ho studiato recitazione solo per sei mesi e mi è capitata questa occasione: mi sono ritrovato sul set come in una piccola famiglia in cui sapevo i nomi di tutti, ho incontrato persone gentili e professionali.

Come ci sei arrivato, su quel set?
Sentivo la necessità di cambiare me stesso e ho intrapreso un percorso dallo psicologo. Mi ha detto che la recitazione avrebbe potuto aiutarmi ad esprimere le mie emozioni nel modo giusto, quindi ho seguito un corso di recitazione con Nicola Donno e dopo solo due o tre mesi di provini, che ha insistito a farmi fare perché diceva che ero fotogenico, ho avuto la parte in Notte fantasma. È stata un’emozione extraforte! La bella notizia è arrivata ad agosto, prima di cominciare l’ultimo anno del liceo linguistico, quindi ho dovuto coordinare scuola e set, ma non è stata troppa dura, i professori mi hanno capito e supportato.

Da piccolo non sognavi la recitazione?
La mia passione da bambino erano le macchine. Giocavo sempre con le macchinine e crescendo ho pensato che avrei potuto fare l’ingegnere meccanico. Poi ho scoperto che non vado benissimo in matematica e quindi mi sono dato alle scienze umane. Ora all’università studio Scienze Politiche.

Con quali progetti per il futuro?
Al momento ho un piano A e un piano B, anzi due piani A: continuo a studiare Scienze Politiche, che mi appassiona, e continuo il corso di recitazione con il mio insegnante.

Trovi che ci sia una stereotipizzazione di certi ruoli oggi al cinema?
Capita spesso che pensino solo a determinati ruoli per i ragazzi come me, di una determinata etnia, andando avanti a forza di stereotipi. Ma c’è anche da dire che ultimamente è più comune che i ragazzi di etnie diverse possano avere accesso a ruoli importanti. Siamo una società che si evolve, andiamo verso il melting pot e per noi il momento è favorevole.

Cosa significa per te, ora recitare?
Mi aiuta a sbloccare le emozioni, è come la chiave del lucchetto dello scrigno delle emozioni. Mi aiuta a sentirmi me stesso, a stare meglio, a sentirmi più simile agli altri.

Il tuo film preferito?
Balla coi lupi, uno dei pochi che mi ha fatto piangere.

E la serie tv preferita?
La coreana Crash Landing On You, storia d’amore tra due ragazzi: sono un romanticone… ma in realtà mi piacciono anche molto i racconti di guerra e d’azione.

Tu vivi a Roma, in Notte fantasma hai ritrovato alcuni dei tuoi luoghi?
La movida romana me la sono goduta e in certi posti mi ci sono ritrovato molto. Ad esempio nella scena del bacio in osteria eravamo a San Lorenzo, un posto che frequento tantissimo, e tanti amici sono venuti a salutarmi sul set.

Con Edoardo Pesce come è andata sul set?
Molto bene, è stato un mentore. Quando mi mancava quel non so che, lui mi aiutava con piccoli consigli. Avevo visto diversi suoi film, è un grande attore, pazzesco in Dogman.

Avendolo visto in quel film, potresti essere stato un po’ timoroso a incontrarlo…
In effetti il primo impatto è stato un po’ inquietante, ma conoscendolo l’ho trovato dolcissimo.

Da qui a 10 anni come ti vedi?
Spero di continuare a coltivare le mie passioni, a fare l’attore e stare con le persone che mi vogliono bene.

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22 Ottobre 2022

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