FIRENZE – Potrebbero emergere dalle limacciose paludi della Normandia le terrificanti creature di La Meute, l’horror francese diretto da Franck Richard e presentato al festival France Odeon, di cui CinecittàNews è Internet Media Partner.
Con una trama abbastanza convenzionale, tra Non aprite quella porta e La notte dei morti viventi, la pellicola, già presentata a suo tempo a Cannes, vanta però l’interpretazione, esuberante e sopra le righe, dell’attrice francese del momento, Yolande Moreau.
L’anno scorso aveva emozionato i partecipanti alla prima edizione del festival nel film Séraphine, con il ruolo della pittrice che, nata umile donna di servizio, riuscì con la sua arte a riscattare la sua condizione sociale e a raggiungere alcune tra le gallerie d’arte più famose del mondo. Oggi la ritroviamo nei panni, sporchissimi, di una perfida megera di campagna, tutta intenta a fare a pezzi gli sventurati avventori della sua locanda, per motivi oscuri che si riveleranno – non troppo, perché il film lascia aperta una fitta serie di interrogativi e di misteri – con il dipanarsi della trama.
A subire le sue angherie la giovane e fascinosa Emile Dequenne, prima insidiata e poi aiutata dal bel tenebroso Benjamin Biolay.
“Abbiamo ‘pescato’ dalla Rete il progetto di La Meute – raccontano i produttori Franck Ribière e Vérane Frédiani, venuti a Firenze a presentare il film – il regista non aveva ancora girato nessun film, ma aveva dei disegni preparatori molto dettagliati, e in questi disegni la cattiva aveva già le fattezze di Yolande Moreau. Lei è stata subito entusiasta dello script: era felice di potersi confrontare con un film di genere, in un ruolo diverso da quelli rappresentativi della Francia popolare, che di solito le propongono. In Francia noi produttori di film di genere subiamo l’influenza di cinquant’anni di nouvelle vague. E nessuno sembra rendersi conto che la ‘nouvelle nouvelle nouvelle vague’…beh, sono i film dell’orrore! Essere qui stasera potrebbe rappresentare un’ottima occasione”.
Ci sono in effetti tutti gli elementi per un successo di sala almeno pari a quello di tante analoghe e ben più blasonate produzioni americane. Francesco Ranieri Martinotti, direttore artistico del festival che, nelle sue parole “vuole rappresentare anche un nuovo luogo d’incontro tra la cinematografia italiana e quella francese”, promette che ce la metterà tutta per far sì che il film trovi il suo spazio anche da noi. Del resto, Séraphine, in uscita in questi giorni, è stato scoperto in Italia proprio grazie alla prima edizione di France Odeon.
Vedremo Yolande Moreau anche in un altro dei film di punta del festival: Mammuth con Gérard Depardieu, per la regia di Benoît Delépine e Gustave Kervern , che già l’avevano diretta in Louise Michel.
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