Winspeare sta in grazia di Dio


LECCE. S’intitola In grazia di Dio, il nuovo film di Edoardo Winspeare le ci riprese cominceranno il prossimo 29 aprile e andranno avanti per 5 settimane nel Salento, tra Santa Maria di Leuca, Tricase e Casarano ed è prodotto da Gustavo Caputo, Alessandro Contessa, e lo stesso regista con la Saietta Film, con una spesa preventivata di 500mila euro, di cui la metà coperti dalla Banca Popolare Pugliese. L’annuncio avviene nel corso dell’incontro stampa per  il rockumentary Vive le rock, da lui prodotto, e firmato da Alessandro Valenti.

 

L’ultimo lungometraggio di finzione di Winspeare è stato Galantuomini – sceneggiato insieme al sopracitato Valenti -che al Festival di Roma 2008 con la protagonista Donatella Finocchiaro aveva ottenuto il Premio per la migliore interpretazione femminile.

 

In grazia di Dio è la storia di una famiglia in tempi crisi, un film duro, alla Ken Loach, un po’ autobiografico e ambientato nel basso Salento. Protagonisti sono i ‘fasonisti’ ovvero i cosiddetti ‘cinesi d’Italia’ che, fino a poco tempo fa, confezionavano capi d’abbigliamento in serie a domicilio, lavorando in scantinati e seminterrati per le grandi aziende del Nord. Ora a causa della grave crisi occidentale, dell’usura, della concorrenza cinese sono stati costretti a chiudere, a trasferirsi in campagna, in piccole case dove vivono con pochi soldi, spesso ricorrendo al baratto e appoggiandosi alla comunità”. E qui sta l’aspetto positivo di questa nuova condizione sociale dove, nonostante tutto, c’è ancora posto anche per la felicità.

 

A interpretare il nuovo progetto di Winspeare saranno in maggioranza attori non professionisti, tranne qualche attore locale del teatro classico. Reciteranno in un dialetto misto all’italiano, ricoprendo ruoli che conoscono bene, ruoli legati al mondo della terra. “E’ un ritorno alle atmosfere di Sangue vivo. Ma non ditemi che è una scelta provinciale perché i miei film parlano di questa terra in cui vivo e lavoro e che conosco bene. Del resto il mio paese Depressa – conclude il cineasta pugliese – è l’ombelico del mondo. Il punto di partenza è sempre la vita di questo microcosmo, emblematico di una condizione più universale. L’invidia, l’odio sono di casa a Vladivostok come a Depressa”.

 

Al festival di Lecce Winspeare ha inoltre presentato in veste di produttore il documentario Vive le rock, Evento speciale della giornata, diretto da Alessandro Valenti, sceneggiatore di Galantuomini e interprete di Sangue vivo. Del resto con la sua Saietta Film il regista ha prodotto di recente l’opera prima di Giorgia Cecere Il primo incarico e la docufiction Grazia e furore di Heidi Rizzo con protagonisti due salentini, maestri e campioni della boxe thailandese.

Vive le rock è il ritratto di Alex, un 35enne leccese alternativo e fuori tempo che, nonostante la sua generazione nulla c’entri con il punk, ne è ossessionato. Anzi il punk costituisce un’ancora di salvezza dai suoi propositi suicidi più volte espressi. L’incontro con una band rock brasiliana, i Vivendo do òcio ora divenuti popolari nel loro paese, consente ad Alex di riappropriarsi di quell’immaginario anni ’70, da Sid Vicious a Johnny Thunders (riproposti grazie a immagini di YouTube). Così il viaggio musicale di Alex comincia dall’Italia Wave Love Festival, in particolare da questo gruppo brasiliano che deve esibirsi prima di Lou Reed.
“Tutto nasce dalla proposta di girare un documentario su questa manifestazione musicale di Lecce, dove era in programma tra gli altri anche Lou Reed ma la cui esibizione non abbiamo potuto riprendere per problemi di diritti – spiega il regista – Ci è piaciuta questa insolita fede di Alex nel movimento punk, vissuta in una città come Lecce e a distanza di anni. Un immaginario attraverso il quale avviene il suo percorso di redenzione”. Insomma una sorta di Pinocchio punk, la cui passione e ossessione musicale viene raccontata ed è vissuta in prima persona grazie a rockumentary.

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