La window (cioè l’esclusiva theatrical) per i film nazionali che beneficiano dei contributi pubblici è di 90 giorni. Il decreto firmato dal ministro Dario Franceschini a fine marzo è ora operativo. Il provvedimento conferma l’impianto del decreto Bonisoli del 2018 con tutti i meccanismi di flessibilità previsti, con la sola modifica dei giorni, da 105 a 90.
Durante l’emergenza Covid, l’esclusiva theatrical era stata ridotta a 30 giorni in modo da non danneggiare i titoli italiani rispetto ai blockbuster americani, e il pubblico era rimasto spaesato tra uscite in day-and-date, uscite evento con window di 10 giorni e deroghe varie ad una prassi consolidata. Il decreto prevede che il termine di 90 giorni sia ridotto a 10 giorni se l’opera è programmata in sala cinematografica per un numero di giorni, diversi dal venerdì, sabato, domenica e giorni festivi, pari o inferiori a tre. È ridotto a 60 giorni se il film è programmato in meno di 80 schermi e dopo i primi 21 giorni di programmazione cinematografica ha ottenuto un numero di spettatori inferiori a 50.000.
La regola non riguarda le produzioni italiane che non hanno usufruito delle sovvenzioni ministeriali e i film stranieri, per i quali è è necessaria una legge ordinaria, approvata dal parlamento, alla quale Franceschini starebbe lavorando.
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