Con il cortometraggio Brotherhood, nel 2018, Meryam Joobeur aveva raccontato la storia di due fratelli che inspiegabilmente e senza preavviso, avevano abbandonato il loro villaggio per andare in Syria ed arruolarsi nelle fila dell’ISIS. Nel suo primo lungometraggio di finzione, Who do I belong to,presentato in concorso alla 74esima Berlinale, la regista tunisina si è servita della stessa storia approcciandola da un altro punto di vista, quello della madre dei due fratelli. La protagonista, interpretata da Salha Nasraoui, si vede messa in discussione come madre ed è quindi costretta a riflettere sul suo ruolo nella società. Il ritorno di uno dei figli con una moglie musulmana al seguito e un figlio in arrivo, la vedrà infine in conflitto con se stessa, nel suo essere donna e nel suo essere madre. Meryam Joobeur spiega che il titolo in forma di domanda è dovuto dal fatto che il suo film racconta una donna che prende coscienza della propria identità e si spoglia di tutte le imposizioni della società.