Wes Anderson sarà in Piazza Maggiore a Bologna lunedì 4 luglio, per un evento speciale di chiusura della 36° edizione del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna dal 25 giugno al 3 luglio.
Un regalo per appassionati e cinefili nel ricordo di un grande regista americano, Peter Bogdanovich, scomparso all’inizio di quest’anno. Wes Anderson presenterà infatti il nuovo restauro proprio di un film di Bogdanovich, L’ultimo spettacolo – The Last Picture Show.
Realizzato nel 1971 e tratto dal romanzo omonimo pubblicato 5 anni prima da Larry McMurtry, il film è interpretato, tra gli altri, da Timothy Bottoms, Jeff Bridges e Cybill Shepherd. Al Cinema Ritrovato lo vedremo nella versione restaurata in 4K da Sony Pictures Entertainment presso il laboratorio Cineric, a partire dall’originale negativo 35mm.
Grading completato presso il laboratorio Roundabout Entertainment. Restauro sonoro a cura di Deluxe Audio Services.
All'auditorium DamsLab viene proiettato Accuso Mussolini!, produzione svizzera del 1945, un instant movie realizzato sul finire della Seconda guerra mondiale, utilizzando le immagini girate nel Ventennio per i cinegiornali Luce, ribaltandone l'intento propagandistico
Smog (1962) di Franco Rossi aveva inaugurato la XXIII Mostra di Venezia sessant’anni fa. L’unica copia 35mm, conservata presso gli archivi dell’UCLA, è stata presentata al Cinema Ritrovato di Bologna. Luca Celada della Hollywood Foreign Press Association ha annunciato l’imminente restauro del film presso l’Immagine Ritrovata di Bologna grazie al sostegno dell’Associazione
Prodotto dalla rete tedesca ZDF e intitolato Eine Kamera Ist Kein Molotow-Cocktail, il film di 45 minuti affronta a caldo alcune turbolenze dell’epoca: i cortei antifascisti, i collettivi comunisti del quartiere Quadraro, i dibattiti tra le esponenti femministe, l’avvento delle videocamere leggere ad uso dei militanti
Grande ouverture dei festeggiamenti per il centenario di Francesco Rosi a Bologna con la proiezione in Piazza Maggiore della Carmen (1984) dall'opera di Georges Bizet nel nuovo restauro curato dalla Gaumont appositamente per l’evento