LIONE – L’undicesima edizione del Festival Lumière a Lione fino al 20 ottobre propone 179 film, tra classici restaurati e anteprime, proiettati in una sessantina di sale della metropoli francese e dei comuni limitrofi. A Francis Ford Coppola viene assegnato il Prix Lumière, un premio istituito dieci anni fa dagli organizzatori dell’Institut Lumière presieduto da Bertrand Tavernier e diretto da Thierry Frémaux. Marco Bellocchio introduce una selezione dei propri film in concomitanza con la première francese de Il traditore. Quattro film anni ‘70 compongono l’omaggio a Lina Wertmüller. Donald Sutherland presenta alcuni dei suoi film più famosi, tra i quali la riedizione del Casanova di Federico Fellini in uscita nelle sale francesi distribuito da Carlotta Films. Il restauro di Ladri di biciclette di Vittorio De Sica viene presentato da Gian Luca Farinelli direttore della Cineteca di Bologna.
Tra gli altri ospiti illustri della rassegna segnaliamo Ken Loach (Prix Lumière 2012), Bong Joon Ho, Marina Vlady, Frances Mc Dormand, Daniel Auteuil, Gael García Bernal, Martin Scorsese (Prix Lumière 2015). La settima edizione del Marché International du Film Classique ospita incontri e dibattiti tra produttori, archivisti, tecnici e distributori di opere del patrimonio mondiale. Una giornata speciale viene dedicata agli editori internazionali di DVD. Alla manifestazione lionese sono previsti circa 200.000 spettatori.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis