Wanted Cinema, tra la rivoluzione e il rock

"Sogno che il pubblico da settembre torni in sala", così Anastasia Plazzotta, che ha presentato, insieme a Simona Malagoli, il listino Wanted Cinema


“Sogno che il pubblico da settembre torni in sala”, così Anastasia Plazzotta, che ha presentato, insieme a Simona Malagoli, il listino Wanted Cinema con sette nuovi titoli in uscita entro la fine dell’anno. “Abbiamo proposto i film più importanti, investendo nella promozione, grazie all’aiuto di MEDIA che è stato fondamentale in questa situazione così difficile e incerta. Penso ci sarà più spazio per il cinema indipendente, forse anche alcune sale abituate al prodotto mainstream, che è venuto a mancare, ci seguiranno, oltre agli esercenti fedelissimi alla nostra linea. Durante il lockdown la richiesta di prodotto di nicchia è cresciuta”, ha detto l’amministratrice della società di distribuzione. 

Il lancio della lineup – su Zoom in una conferenza rivolta sia agli esercenti che ai giornalisti – è stato accompagnato da Judith Davis, regista esordiente di Cosa resta della rivoluzione, commedia francese in uscita il 27 agosto che si muove tra satira e militanza realizzata dallo stesso team di un altro successo Wanted, Il giovane Karl Marx. Classe 1982, Judith – che non ha modelli specificamente al femminile nel suo lavoro registico ma ama Julie Delpy e Maiwenn – è anche attrice (l’abbiamo vista in Viva la libertà di Roberto Andò e I miei giorni più belli di Arnaud Desplechin), e qui si cuce addosso il ruolo della protagonista Angèle che aveva 8 anni quando a Berlino Est ha aperto il primo McDonald’s… Da allora lotta contro quella che è la maledizione della sua generazione: essere nata “troppo tardi”. Figlia di sessantottini – anche se sua madre ha abbandonato da un giorno all’altro l’impegno per trasferirsi in campagna e sua sorella ha scelto il mondo degli affari – Angèle vede solo suo padre rimanere fedele agli ideali. Arrabbiata e determinata, cerca di cambiare il mondo e fugge gli incontri romantici. E’ un mix tra Don Chisciotte e Bridget Jones. “Angèle – spiega la regista – è molto arrabbiata e deve trovare la propria strada tra emozioni contrastanti”. E aggiunge: “Il cinema per me non è fine a se stesso, ma è uno strumento per mostrare il mio impegno politico e civile senza dogmatismi”. 

Altro ospite della mattinata è Richard Lowenstein che con Mystify INXS Michael Hutchence esplora la controversa figura di un’icona australiana del rock internazionale. “Io e Michael siamo stati amici intimi, abbiamo legato sia dal punto di vista umano che professionale finendo per passare molto tempo insieme per diversi anni. La nostra società di produzione, Ghost Pictures Pty Ltd, formata da me, Andrew de Groot e Lynn-Maree Milburn, ha prodotto e diretto la maggior parte dei video musicali degli INXS e di Michael Hutchence come solista (Max Q), le compilation e i film dei live durante la sua carriera. Lo stesso Michael ha anche interpretato il ruolo del protagonista Sam nel film drammatico Dogs in Space che abbiamo prodotto e diretto nel 1986″.

Mystify è una sorta di tragedia greca su un uomo timido e riservato – suicida a 37 anni – che cade rovinosamente a causa dei pettegolezzi da tabloid, le mezze verità e le voci sui suoi ultimi giorni, e nel film viene raccontato non come personaggio famoso e pubblico, ma come persona con la sua umanità e fragilità.

Gli altri film proposti sono L’uomo delfino, sempre di Richard Lowenstein, ritratto del campione di immersioni Jacques Mayol e dei suoi metodi in cui rientra la meditazione trascendentale (evento 14/16 settembre); Sulla infinitezza dell’iconico autore svedese Roy Andersson, Leone d’argento a Venezia per questa regia (8 ottobre); Nomad In cammino con Bruce Chatwin di Werner Herzog visto alla Festa di Roma (19/21 ottobre); il molto atteso Corpus Christi di Jan Komasa, che ha vinto il Label Europa Cinemas alle Giornate degli Autori e ha rappresentato la Polonia agli Oscar, vicenda di un giovane detenuto in libertà vigilata che si finge prete e dà la scossa a una piccola comunità gravata da una tragedia (29 ottobre); infine Hasta la vista! del belga Geoffrey Enthoven sulla prima esperienza sessuale di un gruppo di disabili in viaggio in Spagna (3 dicembre). 

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17 Luglio 2020

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