Arriva in sala il 9 novembre Black Panther: Wakanda Forever, nuovo cinecomic Marvel che ha come principale campo d’azione il misterioso e potente regno africano fittizio un tempo governato dall’eroe ‘Pantera Nera’/T’Challa, il cui interprete Chadwick Boseman è morto nel 2018 a soli 43 anni per un tumore al colon.
Il regista Ryan Coogler racconta di come si sia confrontato con il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sulla possibilità di andare avanti o no con la storia del monarca supereroe.
“Chad è stato il nostro partner artistico in tutto questo progetto, in questo franchise e in questa narrazione. Avevamo passato molto tempo, io e lui, parlando di dove portare il personaggio e la trama. il Ci siamo così resi conto che la cosa giusta da fare era continuare la storia”.
Un ritorno molto atteso nell’universo Marvel, lanciato anche dalla notizia a sorpresa di Lift me up’, nuova ballad di Rihanna (già si pensa a una possibile nomination all’Oscar), assente dalle scene musicali da sei anni nella colonna sonora del film.
“Dopo lo shock della scomparsa di Chadwick ci siamo chiesti cosa fare – spiega Feige – Sentivamo di dover rispettare questo mondo e far sì che continuasse ad esistere. Ryan ha messo tutto se stesso nel progetto. Aveva lavorato per un anno a una sceneggiatura che prevedeva la presenza di T’Challa e quando Chad ci ha lasciato, abbiamo trasformato Black Panther in una celebrazione sua e di Wakanda”.
Il ritrovarsi sul set per il cast, che comprende fra ritorni e new entry, Letitia Wright, Angela Bassett, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Michaela Coel, Martin Freeman, Tenoch Huerta Mejía, Alex Livinalli, Mabel Cadena e Dominique Thorn, è stato molto emozionante. Dice ancora Coogler: “Bellissimo ritrovarsi, dopo la pandemia e dopo la scomparsa di Chad”.
Nella storia, la regina Ramonda (Bassett), ancora sconvolta, come tutta la famiglia e il regno dalla repentina scomparsa di T’Challa (le scene emozionanti del funerali sono già state anticipate dal trailer), si ritrova a dover guidare Wakanda, cercando di difenderlo dalle mire del resto del mondo e al tempo stesso, supportando la brillante figlia Shuri (Wright), sorella minore del re, nel percorso di elaborazione del lutto, per portarla verso le nuove responsabilità che deve assumersi. La comparsa di un nuovo temibile pericolo globale, incarnato da Namor (uno dei personaggi ‘storici’ dei fumetti Marvel, comparso per la prima volta nel 1939 e poi tornato in varie versioni e storie) qui volto del dio serpente Kukulkan (Tenoch Huerta Mejía), re di un regno sommerso legato alla civiltà Maya, porta Shuri e la sua corte di donne guerriere, dove torna anche Nakia (Nyong’o), vedova di Tchalla, a dover superare le crisi personali per il bene comune.
“Shuri era un raggio di sole nel primo film – spiega Letitia Wright – la vediamo sviluppare le sue passioni, protetta e amata da tutta la sua famiglia e in particolare da un fratello molto fiero di lei. Con Ryan ci siamo chiesti come far crescere il suo personaggio. E abbiamo capito di dover ripartire dal raccontare cosa succede quando il suo cuore si spezza, abbiamo cercato di creare per lei un percorso che fosse il più veritiero possibile. Speriamo risuoni nel pubblico e che possa risultare catartico”.
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