Se il divismo di una volta non esiste più e gli attori non sono più l’elemento determinante per il successo di un film, il rilancio del cinema italiano non può prescindere dalla capacità di creare un nuovo vivaio di interpreti. La nostra cinematografia deve dare spazio a volti che non siano i soliti.
È questa la tesi della cover story del nuovo numero di 8 ½ il bimestrale dedicato a numeri, visioni e prospettive del cinema italiano, edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la DG Cinema del MiBAC e Anica. Per aiutare il lettore a capire meglio il rapporto che le giovani leve hanno creato o stanno cercando di creare con il pubblico, il magazine di luglio interpella dapprima alcuni produttori come Francesca Cima, Marco Belardi, Mario Gianani e Federica Lucisano per farsi spiegare come e perché si punta su un attore per far presa sul pubblico. Subito dopo a parlare sono i registi Mario Martone, Riccardo Milani, Francesco Patierno e Michele Soavi secondo i quali, eccezion fatta per talenti come Checco Zalone e Paola Cortellesi, è difficile pensare che un interprete sia sufficiente a far da traino a una pellicola. Un interessante punto di vista lo offrono Agostino Ferrente, Laura Luchetti, Claudio Giovannesi e Francesco Bruni che amano lavorare con non professionisti, ma anche Andrea Carpenzano, uno dei 10 nuovi talenti cui viene dedicato un profilo: gli Assi nella manica per il futuro del cinema italiano. A fargli compagnia Alessandro Borghi, Luca Marinelli, Edoardo Leo, Edoardo Pesce, Matilda De Angelis, Matilde Gioli, Marianna Fontana, Ilenia Pastorelli e Sara Serraiocco.
Tema portante delle Inchieste del numero di luglio del periodico diretto da Gianni Canova è il documentario d’autore. Partendo dai lavori di registi come Roberto Minervini e Gianfranco Rosi l’analisi a cura di Cristiana Paternò si chiede fin dove si spinga la messinscena e l’intervento diretto dell’autore in opere come le loro; quanto le persone raccontate siano dei personaggi e cosa significhi scrivere un documentario. Interrogativi cui danno una risposta il documentarista Mario Balsamo, noto per il suo approccio emotivo e per le sue scelte autobiografiche, che qui mette a confronto le modalità espressive del documentario con quelle delle serie Tv, e Costanza Quatriglio, cineasta oggi alla guida del CSC di Palermo dedicato al genere, che definisce il documentario il cinema dell’attenzione e dell’ascolto. In mezzo, le testimonianze di colleghi quali Adele Tulli, Claudio Casazza, Chiara Pacilli, Agostino Ferrente, Fabiana Sargentini e Giovanni Piperno, chiamati a rivelare qualcosa del loro modo di realizzare i film.
Tutt’altro argomento in Punti di vista che ricorda come il 2019 sarà un anno ricordato per la grande iniziativa MovieMent, che, con il sostegno del MiBAC, prova ad allungare la stagione delle sale cinematografiche tentando gli spettatori con titoli accattivanti anche in piena estate. L’arrivo della stagione più calda viene ricordato anche dalla rubrica, Il gusto del cinema, dedicata al rapporto tra cinema e cucina, con la ricetta del Cevice di Monica Stambrini.
Nella sezione Anniversari, a essere analizzato, a 50 anni dall’uscita è Il commissario Pepe di Ettore Scola di cui si ripercorre non solo la genesi ma anche il particolare momento storico vissuto dalla società italiana nel ’69. Con il Focus si va alla scoperta dell’industria cinematografica dell’Iran attraverso un excursus che ricostruisce le tappe fondamentali: dal primo film muto nazionale datato 1930 al plauso internazionale ottenuto da cineasti come Abbas Kiarostami, Mohsen Makhmalbaf, Jafar Panahi e Asghar Farhadi.
Sul versante mostre, Stefano Stefanutto Rosa racconta Troisi poeta Massimo, l’esposizione promossa da Istituto Luce Cinecittà che omaggia il grande artista napoletano a 25 anni dalla scomparsa, al Teatro dei Dioscuri di Roma, fino al 27 ottobre, mentre al Museo del louvre nel Ghetto romano è allestita in forma permanente Roma50. Istantanee di un decennio, con 200 scatti dall’archivio del quotidiano Paese Sera a 70 anni dalla sua nascita.
Ampio spazio poi ai compleanni illustri, come quello che avrebbe festeggiato Sergio Leone di cui si fa ancora un gran parlare grazie anche alla serie Colt, in preparazione sulla base di un suo vecchio progetto, e dei due celebrati da Mariano Laurenti, tra i massimi esponenti della farsa sexy di casa nostra, e dall’attrice Isa Barzizza, entrambi laureatisi novantenni.
Ma il numero 45 rende anche omaggio, nella rubrica Ricordi, al caratterista Pino Caruso e al documentarista Luigi Di Gianni, recentemente scomparsi. Per chi volesse approfondire temi legati a Internet e Marketing, vanno segnalati infine i saggi di Carmen Diotaiuti su Skam, webserie dalla struttura non lineare, che vanta diversi tentativi di adattamento nel mondo, e di Andrea Guglielmino sui film Benvenuto e Bentornato Presidente, prequel e sequel con un Claudio Bisio che sono riusciti ad ottenere grande successo nonostante il contesto politico in rapido mutamento.
A curare il progetto grafico della testata, nella versione cartacea e online, è 19Novanta Communication Partners. Sul sito www.8-mezzo.it è possibile curiosare tra cinque sezioni: homepage, redazione, download del magazine, reprint e contatti.
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma