Vittorio Moroni


Tu devi essere il lupoUnico italiano in concorso al Festival del cinema europeo di Lecce (5-10 aprile), Vittorio Moroni esordisce nel lungometraggio con Tu devi essere il lupo, singolare vicenda di un ragazzo padre (Ignazio Oliva) e del suo rapporto strettissimo, quasi morboso, con la figlia adolescente. Un’opera prima prodotta con l’articolo 8 ma rimasta al palo per l’impossibilità di ricevere il finanziamento alla distribuzione. Prodotta da Laura Cafiero per Metafilm, la pellicola ha trovato buon riscontro in Francia, nei festival di Annecy e Villerupt, ad aprile sarà in concorso ad Ajaccio, mentre in Italia potrebbe uscire nei cinema a maggio grazie alla Pablo di Gianluca Arcopinto. Ma soprattutto a un originale progetto di autodistribuzione. Chi volesse aderire può contattare MYSELFdistribuzione@libero.it

 

Cos’è Myself Distribuzione?

Una sorta di associazione culturale a cui hanno aderito innanzitutto tutti coloro che avevano lavorato al film, dagli attori Ignazio Oliva e Valentina Carnelutti, ai tecnici. Con una sottoscrizione di 5 €, che danno anche diritto a un ingresso al cinema, si entra nel progetto. In questo modo, incredibilmente, abbiamo raccolto 40.000 €. 

 

Avevate provato con i canali tradizionali?

Certo. Ma le distribuzioni rifiutavano il film spesso senza neanche guardarlo: “pretendere che un’opera prima italiana possa avere successo nelle sale è come chiedere la pace nel mondo”, mi è stato detto da qualcuno.

 

Tu devi essere il lupoCosa racconta “Tu devi essere il lupo”?

E’ la storia di una famiglia anomala, senza madre. Tra Carlo, un giovane tassista di Sondrio, e la figlia quindicenne, c’è un rapporto bello e gioioso ma assolutamente esclusivo, tanto che lui ha solo avventure clandestine. Finché una marionettista che vive a Lisbona non entra nella loro vita e ne scovolge tutti gli equilibri.

 

Perché Sondrio?

Perché sono originario della Valtellina, anche se ho studiato a Milano e vivo a Roma. Il film l’ho girato tra Sondrio e Lisbona.

 

Come molti giovani autori hai iniziato con il documentario.

Sì, finora ho girato cortometraggi e documentari. Con Eccesso di zelo ho vinto il Premio Sacher d’oro nel ’97. Mikado mi ha prodotto un film sulla schiavitù in Brasile, Sulle tracce del gatto; mentre attualmente sto realizzando un altro documentario, Le ferie di Licu, che racconta il matrimonio per procura di un ragazzo bengalese.

 

 

autore
18 Marzo 2005

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