‘Vista Mare’, il dietro le quinte delle vacanze sull’Adriatico

Gutweniger e Kofler – con la consulenza di Tizza Covi e Rainer Frimmel – nella Semanine de la critique, presentano un doc che si sofferma su chi lavora affinché gli altri possano stare in vacanza


LOCARNO – È uno dei fermo immagine di maggior impatto visivo a sintetizzare il film: un blocco di cemento, enorme, composto di tante, tantissime, troppe finestre – e che siano balconi poco cambia l’effetto alveare -, che così fa da contrasto netto con il titolo stesso – Vista Mare – perché l’ossigeno del luogo marino, e così gli occhi sul panorama, si fanno subito senso di soffocamento e di cecità.

Il film di Julia Gutweniger e Florian Kofler – sezione Semaine de la critique a Locarno76 – una coproduzione italo-austriaca (Albolina Film e EUTOPIAFILM), è un racconto documentario che contiene in sé la poesia e la surrealtà: è un’indagine nel dietro le quinte delle cosiddette “vacanze al sole” della costa settentrionale dell’Adriatico.

Stare Vista Mare è come stare nella sala macchine del turismo adriatico, è la storia del ripetersi ciclico di una stagione che porta con sé una circolarità dei rapporti umani, fatti dalle persone con cui “trascorriamo” le nostre vacanze di anno in anno, coloro che permettono le nostre vacanze, che noi vacanzieri affrontiamo senza una vera coscienza, senza pensare che dietro a quelle “macchine del turismo” ci siano altrettanti esseri umani, con un’esistenza, che lavorano per rendere possibili i momenti di benessere altrui.

Se Vista Mare è un lavoro a quattro mani, si può però dire che in fondo sia a otto, perché Gutweniger e Kofler hanno scelto la consulenza di Tizza Covi e Rainer Frimmel, creando così l’incontro tra due squadre, affini e quindi empatiche sia nella pratica della scrittura, sia nella comprensione dell’emotività, s’immagina.

L’idea nasce nel 2019, quando realizzando un altro progetto in zona, i due autori hanno dapprima ripreso la vita dei bagnini, osservatori solitari delle vite degli altri. È così che la loro osservazione dei lavoratori del turismo si è accentuata, creandogli interesse e quindi l’idea del documentario. Ma il contatto con la terra adriatica protagonista arriva da un tempo e un’esperienza più personali e distanti, perché Kofler ha trascorso lì le sue vacanze d’infanzia e insieme, i due registi, per un pregresso progetto di una decina di anni fa, sono stati in questo territorio fuori stagione, registrando anche in quell’occasione qualcosa che non era rimasta solo un’impressione momentanea, ovvero come – nei mesi meno turistici, quelli dell’inverno – tutto si sovverta, e le masse indistinte di umani in vacanze lascino spazio a una sorta di desolazione, ribaltamento che gli ha poi permesso di sottolineare anche l’artificio che sta dietro a tutta il sistema, un universo creato per un periodo specifico, per degli “spettatori” specifici. E in tal senso Julia Gutweniger e Florian Kofler fanno anche una scelta interessante, quasi di scenografia della visione, con l’andirivieni dei turisti, come identità senza identità, mentre chi lavora resta, stanzia, e continua a scrivere lì la propria vita, in un territorio che per altri rimane terra di passaggio, anche quando il ritorno è ciclico, annuale, per non dire di tutta la vita.

Vista Mare non è una critica, è un punto di vista che stimola alla riflessione, non univoca, perché se una macchina si muove di certo non è per la dinamica di un solo strumento.

di Nicole Bianchi

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09 Agosto 2023

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