Locarno76, Pardo d’oro all’iraniano ‘Critical Zone’

​Premiati anche tre italiani: il film collettivo Procida, Patagonia di Simone Bozzelli e il corto Z.O. di Loris G. Nese


Sono stati annunciati i premi della 76ma edizione del Locarno Film Festival, che ha visto trionfare Mantagheye bohrani (Critical Zone) di Ali Ahmadzadeh, premiato con il Pardo d’oro. Il film è stato realizzato clandestinamente tra le strade di Teheran, aggirando i divieti delle autorità iraniane. I premi gender-neutral introdotti quest’anno per la migliore interpretazione sono stati attribuiti a quattro attrici e un attore che con le loro performance hanno illuminato il Concorso internazionale e il Concorso Cineasti del presente.

“Un’edizione entusiasmante che ha ribadito la centralità del Locarno Film Festival. – ha dichiarato il direttore  artisrtico Giona A. Nazzaro – La sua capacità di esplorare il cinema contemporaneo in tutte le sue forme riuscendo a coinvolgere un pubblico generoso, curioso e appassionato che ha gremito Piazza Grande e le sale all’inverosimile. Un’edizione eccellente, con un + 10% di pubblico, caratterizzato da una selezione salutata con entusiasmo da stampa specializzata, cinefili e pubblico!”

Questi gli altri premi del concorso internazionale: Premio speciale della giuria dei Comuni di Ascona e Losone a Do not expect too much from the end of the world di Radu Jude. Il Pardo per la migliore regia della Città e della Regione di Locarno va a Maryna Vroda per Stepne, il Pardo per la migliore interpretazione va Dimitra Vlagopoulou per Animal e a Renée Soutendijk per Sweet Dreams. Una Menzione speciale è stata assegnata a Nuit obscure – au revoir ici, n’importe où di Sylvain George.

Questi i premi del Concorso Cineasti del presente: Pardo d’oro Concorso Cineasti del presente per il miglior film a Dreaming & Dying di Nelson Yeo. Premio per la o il miglior regista emergente della Città e Regione di Locarno a Katharina Huber per Ein Schöner Ort. Premio speciale della giuria CINÉ+ a Camping Du Lac di Éléonore Saintagnan. I Pardo per la migliore interpretazione vanno a Clara Schwinning per Ein Schöner Ort di Katharina Huber e a Isold Halldórudóttir e Stavros Zafeiris per Touched di Claudia Rorarius. Menzioni Speciali assegnate a Excursion di Una Gunjak e Negu Hurbilak di Colectivo Negu.

Sono stati premiati anche tre film italiani. A Procida, realizzato dai partecipanti del Film Atelier Procida sotto la supervisione di Leonardo Di Costanzo va una Menzione Speciale della Giuria del Pardo Verde Ricola con la seguente motivazione: “La memoria di un’isola attraverso gli occhi di una comunità di giovani registi, che conservano i miti e i riti della terra e del mare. Attraverso un approccio onesto e un montaggio notevole, il film restituisce un senso di comunità, con il sapore della solidarietà, dei rapporti transgenerazionali, della coscienza ambientale e di una possibilità/potenziale utopia”.

Patagonia di Simone Bozzelli ha vinto il Premio Ecumenico, del valore di 10.000 CHF alla regia, messo a disposizione dalle Chiese riformate e dalla Chiesa cattolica in Svizzera. Questa la motivazione: “Dov’è il confine tra dipendenza e libertà? Tra amore e sottomissione? Tra empatia e responsabilità? Quando innocente Yuri lascia la sua vita protetta per seguire l’energia seducente di Agostino sulla strada aperta, entrambi devono confrontarsi con le ferite aperte e le cicatrici che li hanno resi ciò che sono e tentare un pericoloso viaggio verso un nuovo orizzonte. verso un nuovo orizzonte. Patagonia è in bilico tra violenza e tenerezza, ossessività e tenerezza, ossessività e scoperta di sé, invitando gli spettatori a entrare in uno spazio di ambiguità, un luogo dove la trasgressione potrebbe portare alla trasformazione”.

Z.O. di Loris G. Nese ha vinto Il Pardo del domani per il concorso internazionale assegnato dalla Giuria Giovani, perché “Il corto mostra una notevole originalità nella costruzione del racconto attraverso l’impiego di diverse tecniche di animazione che convergono in una messa in scena innovativa e diretta. Quest’opera mette in luce la tematica della violenza generazionale offrendoci la prospettiva di chi ha vissuto la criminalità organizzata sulla propria pelle”. La post produzione audio del film è stata a cura di Cinecittà.

redazione
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