A “Visionarie”, progetto ideato e diretto da Giuliana Aliberti – realizzato in partnership con Fondazione Elena e Claudio Cerasi, CoopCulture, Palazzo Merulana – si sono tenuti domenica 5 maggio gli incontri con la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè e il CSC. In chiusura l’appello di un gruppo di giovani sceneggiatrici del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che hanno ribadito con forza la necessità di “distruggere ogni stereotipo e delineare personaggi femminili che dicano l’indicibile e facciano l’infattibile. Un bel personaggio è un personaggio reale, che vive, un pessimo personaggio è un’etichetta e non funziona! – perché spiegano – non vogliamo lavorare in un ambiente in cui vige il pensiero che ci sono generi che le donne sanno scrivere meglio o peggio degli uomini – e perché affermano – una donna può scrivere un scena di inseguimento tra macchine, una scena di horror e un fantasy – sceneggiatori e sceneggiatrici studiano la stessa lingua poi scelgono come raccontarla”.
L’appello è avvenuto a conclusione dell’incontro “il mondo dopo la scuola di cinema: horror o commedia? Giovani cineaste tra speranze e paure” a cui hanno preso parte le sceneggiatrici Gloria Malatesta e Silvia Napolitano (docenti presso il Centro Sperimentale di Cinematografia), con la regista Anna Negri e la montatrice Ilaria Fraioli (docenti presso la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè).
Gender gap e gender pay gap sono i temi affrontati nell'interessante panel che ha aperto la quarta edizione di Visionarie. Tra gli interventi quello della presidente di Cinecittà e di APA Chiara Sbarigia
Cinema, scrittura e letteratura a confronto, il 16 e il 17 giugno a Palazzo Merulana, a Roma, si è svolto Visionarie, due giorni tutti al femminile all’insegna delle Maestre ribelli
Con Laura Delli Colli, Liliana Cavani, Dacia Maraini e Francesca Comencini si è parlato di donne nella storia e delle origini degli stereotipi patriarcali sottesi ad un secolare processo di trasformazione nella seconda edizione di Visionarie
Il Premio Millenial Visionaria della II edizione di Visionarie va a Maria Iovine per il suo documentario Corpo a corpo sulla parabola sportiva e umana di Veronica Yoko Plebani, atleta paralimpica che vede rimandata la sua avventura in vista dei Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 a causa della pandemia