Virna Lisi


V. Lisi“Tanti David, tante Grolle, tanti Nastri, persino un César… i premi non sono stati avari con me”. Virna Lisi, protagonista il 10 aprile di un omaggio al Festival del cinema europeo di Lecce, ha vinto praticamente tutto, ha lavorato con tutti, da Strehler a Maselli, da Antonioni a Lattuada, ha girato quasi cento film e continua a ricevere proposte importanti. Molta fiction, tra cui Caterina e le sue figlie, quattro puntate girate per Mediaset in onda prossimamente, in cui è madre di Alessandra Martines, Valeria Milillo e Sarah Felderbaum. “Sei mesi d’impegno a ritmi frenetici che mi hanno lasciato la voglia di tornare alla mia vita tranquilla e normale: le passeggiate, il giardinaggio, i nipoti”. Icona di eleganza e di buon gusto (c’è addirittura un sito, http://www.capellitirati.com/che le dedica una photogallery), nella maturità si divide tra i ruoli di matriarca borghese e quelli storici: uno fra tutti, Caterina de’ Medici nella Regina Margot di Chereau, accolto a Cannes come un’autentica riscoperta. 

 

Lei ha iniziato a recitare giovanissima.

Avevo 15 anni. Mi chiamarono per un provino che andavo ancora a scuola. C’erano tantissime ragazze che piangevano, si disperavano. Io mi misi davanti alla macchina da presa e capii immediatamente che era mia amica.

 

Che consiglio darebbe alle aspiranti veline di oggi?

Nessuno, i consigli li riservo alle persone care. E le ragazzine di oggi sembra che capiscano tutto loro, che ne sappiano più di tutti, ma forse nel verso sbagliato.

 

Cosa pensa del cinema italiano attuale?

Mi sembra che si stia riprendendo bene. Ci sono tanti registi bravi e attori validi. Si fanno piccoli film ma di qualità.

 

C’è un’attrice che considera sua erede?

Margherita Buy. E tra le giovanissime Jasmine Trinca: se non pensa che tutto sia facile, potrà fare molto.

 

V. LisiHa fatto due film con Cristina Comencini: c’è un rapporto speciale tra voi?

Con Cristina c’è grande feeling e abbiamo fatto insieme due film molto belli: Va’ dove ti porta il cuore e Il più bel giorno della mia vita. Con lei mi trovo bene e poi le registe spesso sembrano fragili ma poi sul set sono peggio degli uomini. Anche Liliana Cavani era così.

 

Le piacerebbe lavorare con altri autori italiani: Ferzan Ozpetek per esempio.

Mi piacerebbe molto. Ferzan l’ho sfiorato perché aveva scritto per me il ruolo che è poi andato a Lisa Gastoni in Cuore sacro, ma io ero già impegnata. E’ un regista molto bravo con gli attori, capace di tirar fuori aspetti inattesi.

 

Che ricordo ha di Hollywood?

Positivo. Ci andai nel ’64 per fare un film con Jack Lemmon, Come uccidere vostra moglie, che fu il maggior successo dell’anno. Mi fecero ponti d’oro: girai altri due film, con Tony Curtis e Frank Sinatra, ma poi decisi di ricomprare il mio contratto, che durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l’ho fatta. Pensi che volevano farmi fare Barbarella, che fece poi Jane Fonda, ma io non avevo voglia di mettermi le ali d’argento, la tutina e la parrucca.

 

Non le piaceva l’America?

A Hollywood c’erano contratti terribili che venivano venduti e ricomprati da una major all’altra come al mercato degli schiavi. La preparazione di un film durava mesi, mi impedivano di prendere l’aereo e venire a trovare mio marito, in più avevo un bambino piccolo. Insomma, non era la vita per me.

 

Lei, in effetti, ha sempre privilegiato la sua vita privata.

Per me era molto importante costruire una famiglia anche a costo di qualche rinuncia. Oggi ho un figlio e tre nipoti, e potrei avere altri due figli se non li avessi perduti per lo stress di stare sul set per dodici ore al giorno, svegliarsi alle 5 del mattino, eccetera… Mi creda: questo è un mestiere molto difficile.

 

Nella sua carriera c’è qualche brutto ricordo?

Pochi, non ho mai litigato con nessuno, non mi sono arrampicata sugli specchi per apparire, ho centellinato le apparizioni in tv, perché la tv per me è un caravanserraglio dove tutti urlano. E’ capitato che un’altra attrice mi fregasse la parte all’ultimo momento perché era amica del produttore, ma dopo un anno o due lei è sparita, io sono rimasta…

 

 

 

autore
23 Marzo 2005

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