La guerra ferma lo show dei David. La notizia dell’uccisione di uno degli ostaggi italiani fa irruzione sul palco del Palazzo dei Congressi tra il premio a Olmi e quello a Margherita Buy. Per qualche minuto la diretta di Raiuno si interrompe, Bruno Vespa prende la linea. Pippo Baudo decide di ripartire con la premiazione. E’ il momento clou della serata, l’incontro tra Benigni e Spielberg. Il comico toscano spende parole appassionate contro il terrorismo e la guerra, che è “il contrario dell’arte”; il cineasta Usa rende omaggio alla vittima e ai suoi familiari ma ricorda che “questo conflitto non è una necessità bensì una scelta”. E aggiunge, facendo riferimento alla situazione palestinese, lui ebreo: “C’è troppa violenza e poco spazio per il negoziato”.
La guerra, inevitabilmente, era balenata in molti momenti di una serata di festa intermittente, com’era accaduto l’anno precedente, quando la fine del conflitto aveva costretto a spostare da Raiuno a Raidue in tutta fretta. Stanotte l’appello alla pace è tornato nelle parole di Ermanno Olmi, in quelle di Pippo Delbono e Penelope Cruz. “Una serata un po’ strana”, come ha ricordato Marco Tullio Giordana fuori onda: perché la premiazione è finita a telecamere spente per decisione perentoria del direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. “L’unico vero nemico della guerra è proprio l’arte”, ha commentato comunque Giordana ai microfoni dei cronisti.
Penelope Cruz, quasi in lacrime, ha dedicato il premio “a tutti quelli che non hanno niente, come Italia, il mio personaggio”. Goffredo Lombardo ha mandato un pensiero “a tutte le madri che hanno perso un figlio in questa guerra”.
Resteranno però, nella storia del premio, vincitori e vinti al di là dell’emergenza. La gioventù anni ’70 di Marco Tullio Giordana (sei David) e l’altra gioventù più smarrita ma anche più smagata, che con Muccino jr aveva collezionato 12 inattese candidature ed è tornata a casa a mani vuote, anche se Sergio Castellitto ha chiamato sul palco tutti gli attori candidati, compreso il giovane Muccino. Per La meglio gioventù è proseguito lo straordinario percorso iniziato a Cannes, undici mesi fa e confermato dai Nastri d’argento che hanno anticipato quasi alla lettera i risultati dei David. Per Stefano Rulli, sceneggiatore con Sandro Petraglia di questo fluviale bagno di storia degli ultimi quarant’anni, si è trattato di “rileggere una generazione che ha creduto a volte in idee balzane, capace di errori ma anche di dare grandi ideali a questo paese”.
Grandi ideali hanno accompagnato di certo l’avventura del maestro Ermanno Olmi e del suo poetico inno pacifista: Cantando dietro i paraventi ha ricevuto quattro statuette, tra cui il premio della critica (Torino Olimpica) consegnato da una Sconsolata geograficamente “bipartisan” tra Torino e la Sicilia. “Un film che parla del conflitto israelo-palestinese per parlare della pace” è anche Guerra di Pippo Delbono, miglior documentario 2004.
Buongiorno, notte, purtroppo penalizzato, ha comunque al suo attivo l’importante riconoscimento nel David all’interpretazione di Roberto Herlitzka, grande attore capace di dare universalità tragica a una presenza incastonata nel nostro passato recente come Aldo Moro. Miglior attrice non protagonista è Margherita Buy, casalinga spaesata in Caterina va in città di Paolo Virzì.
Infine, Non ti muovere segnalato dai 588 votanti dell’Accademia italiana per il sicuro protagonismo di Sergio Castellitto e Penelope Cruz, un’attrice spagnola che si è cucita addosso la nostra lingua come una seconda pelle. Sue le parole più appassionate: “Questo film è pieno di amore, è un omaggio alla vita”.
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