“Una favola surreale e poetica ma anche un racconto a metà strada fra la spy-story e la fantascienza.” Così è stato definito il film Butterfly Zone – Il senso della farfalla di Luciano Capponi, in uscita il 2 luglio con Borgo dello Spettacolo, dalla giuria del Fantafestival 2009, che ha attribuito alla pellicola il Premio Méliès .
Prodotto da Play Phoenix, il film è la storia di Vladimiro, che insieme all’amico Amilcare scopre nella cantina del padre morto un vino che ha il potere di condurre nell’aldilà, aprendo una porta che sembra a doppio senso di marcia. Nei loro viaggi di ‘esplorazione’, che diventano via via sempre più consapevoli, i due riportano in vita un inquietante serial killer. Morti violente e rituali misteriosi coinvolgono nel gioco un “Dipartimento di Sicurezza Nazionale” deviato e un’organizzazione occulta che cerca di impossessarsi del segreto.
Un innovativo incrocio tra thriller, fantasy e commedia surreale, dichiaratamente poetico e sorridente.
“Su un tema, più o meno, potremmo trovarci tutti d’accordo: l’interrogativo dell’aldilà – dice il regista che esordisce in sala dopo una lunga esperienza come musicista e autore radiofonico e televisivo – Così, sorridendo, mi sono fatto un viaggetto (beninteso onirico) e ho colorato il film. Il resto è suono e parole, qui e là. Giustappunto. Sono stato spinto a fare questo film – continua poi Capponi – perché è un po’ il mio modo di vedere il mondo. Nasciamo, moriamo e viviamo e non tutto accade in maniera consapevole. Avendo osato cavalcare più generi, forse questo film può dare fastidio, ma bisogna uscire dalle logiche troppo schematiche come dalle caste di ogni tipo. Ma poi – conclude – Butterflyzone si può considerare forse più di ogni altra cosa una favola”.
Tra gli interpreti Pietro Ragusa, Francesco Martino, Francesco Salvi, Alessandra Rambaldi, Giorgio Colangeli, Vincent Riotta, Patrizio Oliva e Barbara Bouchet, che sembra finalmente aver trovato pane per i suoi denti.
“Mi hanno messo in una bacheca come icona sexy anni ’70, ma adesso basta – ha dichiarato l’attrice – Non ce la faccio più di questa etichetta, ora voglio fare la cattiva, anche la vecchia se occorre”. L’ex diva della commedia sexy all’italiana che nel film interpreta una proprietaria di un hotel con tanto di baffi alla Dalì, continua a leggere copioni senza trovare nulla di buono. “Leggo solo copioni di giovani che ammirano e imitano Quentin Tarantino, ma non trovo cose adatte e io voglio continuare a fare cinema”.
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