Verso Torino 23

Il premio Cipputi, uno dei simboli del Torino Film Festival, ha portato un momento di cronaca nella serata di premiazione della 22/a edizione. Sul palco del Cinema Lux è salita una delegazione dei lavoratori della Embraco, la multinazionale che sta tagliando 812 posti di lavoro senza neppure ricorrere agli ammortizzatori sociali. Gli operai, dietro uno striscione che invitava a boicottare la Whirlpool, hanno chiesto un tavolo nazionale con il governo e i ministeri competenti invitando la platea a riflettere sui rischi della globalizzazione.

Già fatto. Di globalizzazione parla infatti anche il documentario di Giuseppe Gaudino (Giro di lune tra terra e mare) e Isabella Sandri (Animali che attraversano la strada) vincitore del premio Cipputi e del premio speciale della giuria nel concorso Doc 2004. Prodotto dalla Fandango con Legambiente e Raitre, , che in versione breve andrà in onda su Raitre il 16 dicembre, è un reportage di denuncia realizzato in Messico dalla coppia di cineasti, insieme anche nella vita. Nella zona di Ciudad Juarez, nei pressi del confine con El Paso, i tanti clandestini rigettati indietro dalle autorità doganali degli Stati Uniti finiscono a lavorare nelle fabbriche del deserto. Paghe irrisorie, condizioni di lavoro ai limiti del tollerabile, rifiuti tossici, niente tasse e niente dazi, attraggono il capitale internazionale più spregiudicato. Sono già attive circa 400 “maquilas” mentre si moltiplicano gli stupri, gli omicidi e le altre attività illegali in una sorta di Far West del 2000.

Tra i tanti film italiani segnalati da premi grandi e piccoli, da non perdere il lavoro di animazione di Gianluigi Toccafondo La piccola Russia. 16 minuti nello stile inconfondibile, straniante e onirico, del disegnatore che sono costati tre anni di lavoro. A ritirare il premio (assegnato dalla giuria di Spazio Italia di cui faceva parte anche la collega cartoonist Ursula Ferrara) è stato Tatti Sanguineti, in qualità di socio della cooperativa che ha prodotto la piccola opera. Toccafondo sta già lavorando a un altro film (Le sganghere) e ha realizzato una serie di pannelli per il Centro cinematografico di Udine, oltre ad alcuni spot per il pubblico cinese. Ma l’animazione va forte se è vero che un altro film, stavolta a tecnica mista (attori e pupazzi) ha avuto due premi. Si tratta del cortometraggio Lo guarracino di Michelangelo Fornaro. Oltre al Kodak Short Film Award, l’originale lavoro che costruisce una fantasiosa sceneggiata sul testo della celebre canzone partenopea ha ottenuto anche il premio del pubblico dei lettori della Stampa.

Nubi si addenserebbero sul futuro della manifestazione almeno a parere della redazione torinese di Repubblica. L’assenza dell’assessore alla Cultura Alfieri alla serata di chiusura (c’erano invece Provincia e Regione) è stata interpretata come un segnale di scarsa sintonia con il presidente Rondolino riguardo al passaggio del festival sotto la gestione diretta del Museo del cinema. “Una scelta – scrive Repubblica in un corsivo – che Rondolino combatte da solo, come un soldato giapponese, con tutte le sue forze”. Il vero problema, tuttavia, sarebbe quello dei finanziamenti, tanto scarsi che “i due direttori, con tutto lo staff, hanno fatto miracoli per portare a termine questa edizione”.