È un’opera di poco dopo la metà del ‘600 (databile al 1665-1666 circa) a essere l’alfiere pop e contemporaneo di Johannes van der Meer, ovvero Vermeer: è La ragazza col turbante (quel dipinto che per il cinema – e per i più – è La ragazza con l’orecchino di perla) a connettere subito il quadro all’autore, ma Vermeer. The Greatest Exhibition è molto più di questo olio su tela, caposaldo pittorico.
Il Rijksmuseum di Amsterdam ha ospitato una retrospettiva senza precedenti dedicata alla produzione artistica di un figlio prestigioso della terra d’Olanda: in mostra fino allo scorso giugno, l’esposizione ha superato qualunque aspettativa, con 650.000 biglietti staccati.
E, se la retrospettiva dal vivo è stata monumentale – conta 28 delle sue 35 opere conosciute provenienti da Paesi di tutto il mondo -, il grande schermo, anch’esso proprio di una monumentalità fisica nonché capace di abbraccio emozionale verso lo spettatore, contribuisce con il film a dar eco alla mostra, a farla vivere a chi è qui primo spettatore, e a farla rivivere a chi fosse già stato avvolto e coinvolto nel museo della capitale olandese. L’occhio del cinema, in questo caso, si fa sguardo serpentino tra le opere, si sofferma, entrando e uscendo dai dipinti, mai didascalico ma sempre guidato dall’idea di rivolgersi ad uno spettatore non necessariamente esperto della materia, valore aggiunto del doc, che certamente si restituisce come un racconto audiovisivo non sommario ma al contempo nobilmente popolare.
Il documentario ha già conquistato il pubblico inglese, incassando quasi 2 milioni di dollari al botteghino, e le sale italiane lo ospitano – distribuito da Nexo Digital, che lo include nel più ampio progetto La Grande Arte al Cinema – con un’uscita evento il 2, 3, 4 ottobre.
È come essere soggetto di un viaggio privato dentro un ventre che trionfa di arte, dentro un mondo – quello del ‘600 olandese, epoca d’oro per l’arte del Paese – e dentro il corpo artistico di un’eccellenza, “il maestro della luce” Vermeer: così il Direttore del Rijksmuseum e i curatori della mostra portano lo spettatore all’interno di questa “visita esclusiva”.
Vermeer. The Greatest Exhibition – prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen – è diretto dal regista David Bickerstaff che, oltre naturalmente ad “incontrare” La ragazza col turbante, fa conoscenza de Il geografo, La lattaia e la Donna che legge una lettera davanti alla finestra, recentemente restaurata.
Non solo con questo film si incontra un artista del XVII secolo, ma il doc è anche l’occasione per raccontare le intuizioni di chi ha ideato la mostra, curatori di fama mondiale ed esperti di Vermeer, che attualizzano così un autore in parte sempre contemporaneo, soprattutto appunto grazie ad alcune opere, ma comunque interessante da rileggere e recuperare alla luce dell’oggi, ponendo lo sguardo sul connubio tra un’esecuzione magistrale del mestiere e l’esistenza misteriosa.
Per il 2023, La Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
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