Il 2 e 3 settembre avrà luogo il Venice Gap-Financing Market che offrirà ai 40 progetti europei e internazionali selezionati l’opportunità di definire il loro finanziamento internazionale. In particolare, il Venice Gap-Financing Market presenterà 40 progetti allo stadio finale di sviluppo e finanziamento così articolati: 25 progetti di lungometraggio di finzione (9 dall’Europa e 9 non europei) e documentario (6 dall’Europa e 1 non europeo), 15 progetti di Virtual Reality & Interactive, Web Series e serie TV.
Il Venice Gap Financing Market si propone di organizzare meeting one-to-one tra i singoli team (produttore e regista) dei 40 progetti e importanti decision-maker del settore cinematografico (produttori, finanziatori privati e pubblici, banche, distributori, sales agent, TV Commissioners, piattaforme web e video, istituzioni, società di post-produzione).
La 4° edizione del workshop Final Cut In Venice avrà luogo dal 3 al 5 settembre nell’ambito del Venice Production Bridge.
La Mostra intende dare un aiuto concreto al completamento dei film provenienti dai paesi africani e dalla Giordania, dall’Iraq, dal Libano, dalla Palestina e dalla Siria; offrire un’opportunità ai loro produttori e registi di presentare i film in lavorazione a operatori e distributori internazionali con lo scopo di facilitarne la post-produzione, promuovere eventuali partnership di coproduzione e l’accesso al mercato.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"