Alberto Barbera è stato nominato direttore della Mostra di Venezia dal cda presieduto dal neo presidente Paolo Baratta. L’incarico lo impegnerà per quattro anni. Con Barbera il cda della Biennale ha nominato anche il nuovo direttore della Mostra di Architettura: sarà l’architetto londinese David Chipperfield. Barbera succede a Marco Müller, che è ad un passo dalla nomina al Festival di Roma: sembra così profilarsi sempre di più uno scontro tra le due grandi kermesse cinematografiche. Per il critico cinematografico piemontese, 61 anni, l’incarico in Laguna è un ritorno: aveva già guidato il festival tra il ’98 e il 2002, anche in quel caso in tandem con Baratta al quale lo lega un’amicizia di vecchia data. Per la nuova edizione, che si terrà tra il 29 agosto e l’8 settembre, il progetto è “lavorare a tutto campo come il Festival di Cannes“.
Tre motivi hanno portato Barbera ad accettare l’incarico: “La promessa della riqualificazione logistica del festival, l’introduzione di un mercato e la creazione di attività permanenti”. Soddisfatto il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni: “Credo sia l’uomo giusto per segnare un altro momento importante per la Mostra del Cinema”. Secondo Baratta che lo ha fortemente voluto, Barbera favorirà l’evoluzione della Mostra del Cinema “Con la sua già sperimentata professionalità, capacità di intuizione e creatività”. L’obiettivo è ambizioso: “Bisogna valorizzare appieno la posizione di Venezia nel calendario dei festival e la capacità della Mostra di essere attrazione per le migliori produzioni mondiali, la cui promozione si sviluppa nel successivo autunno-inverno”, dice l’appena riconfermato presidente della Fondazione Biennale. Barbera, fa notare, ha nel suo curriculum e nel suo profilo tutto quello che serve per riuscire: “Alla capacità di attirare film di qualità in Barbera si sommano la capacità di coinvolgere le varie manifestazioni artistiche collegate al linguaggio cinematografico e la capacità organizzativa di sviluppare l’Industry Office verso un Light Market con obiettivi realistici ma importanti”. Barbera, spiega ancora il presidente della Biennale, “ha offerto la disponibilità di utilizzare le possibilità della Biennale College per sviluppare a Venezia attività permanenti che vedano impegnati giovani artisti. Gioverà a tale scopo il suo legame con il Museo del Cinema di Torino“. Dal Cda, riunito a sorpresa con due giorni di anticipo, anche poche parole di ‘gratitudine’ per l’uscente Müller stringatamente ringraziato “per aver contribuito in otto anni consecutivi alla crescita e all’affermazione della Mostra”.
Barbera manterrà l’incarico di direttore del Museo del Cinema di Torino, come del resto accade a Thierry Fremaux delegato generale del Festival di Cannes e direttore dell’Istituto Lumière.
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