La sezione Venezia Classici – curata da Alberto Barbera con Federico Gironi – torna nell’ambito della Mostra di Venezia, dopo due edizioni dislocate a causa della pandemia. Torna anche la giuria composta da 21 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, che – per il nono anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato e che sarà presieduta dal regista Giulio Base (Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, Il banchiere anarchico, Crack). Un premio andrà anche al miglior documentario sul cinema.
Quest’anno si festeggiano i centenari di Pier Paolo Pasolini, con il restauro di Teorema, di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, ricordati con i restauri di La marcia su Roma e La voglia matta, titolo quest’ultimo che permette di celebrare anche il centenario della nascita del regista Luciano Salce e di ricordare Catherine Spaak, scomparsa di recente. Per omaggiare la grandissima Monica Vitti è previsto il restauro di uno dei suoi film meno noti, ma da lei più amati, Teresa la ladra, diretto dall’allora suo compagno di vita Carlo Di Palma.
Tre sono i titoli del programma 2022 di Venezia Classici provenienti dagli Stati Uniti (Cavalcata di Frank Lloyd, The Black Cat di Edgar Ulmer e I conquistatori di Jacques Tourneur), e altrettanti arrivano dal Giappone (Una gallina nel vento di Yasujiro Ozu, Il profondo desiderio degli dei di Shohei Imamura e La farfalla sul mirino di Seijun Suzuki).
Il giro del mondo del cinema tocca poi l’India con I giocatori di scacchi di Satyajit Ray, la Francia di Mes petites amoureuses di Jean Eustache e di Le strane licenze del caporale Dupont, penultimo film di Jean Renoir, la Taiwan di A Confucian Confusion di Edward Yang, l’Inghilterra de I misteri del giardino di Compton House di Peter Greenaway, il Tagikistan di Bratan, sorprendente esordio alla regia di Bakhtyar Khudojnazarov, e la Repubblica Ceca di L’orecchio di Karel Kachyňa.
Completa il programma l’erotico Therese and Isabelle di Radley Metzger, proveniente dalla personale collezione di B-movie di Nicolas Winding Refn che lo ha recentemente restaurato e sarà alla Mostra per presentarlo.
E' possibile iscriversi per team di nazionalità italiana composti da registi alla loro opera prima o seconda, associati a produttori che abbiano realizzato almeno tre audiovisivi
"Il cinema italiano ne esce bene. E anche Netflix". Bilancio di fine Mostra per il direttore Alberto Barbera e il presidente Roberto Cicutto. Si registra un +6% di biglietti venduti rispetto al 2019. Tra i temi toccati anche il Leone del futuro ad Alice Diop, documentarista attiva da più di dieci anni
Abbiamo incontrato il regista Leone d’argento – Miglior Regia: “Non penso sia un film horror ma una storia d’amore, come non credo che L’Esorcista non sia un horror ma un film bergmaniano fatto a Hollywood”. Bones and All esce in Italia – e nel mondo – dal 23 novembre
A volte i veri protagonisti sono gli assenti, come il regista dissidente Jafar Panahi, imprigionato da ormai due mesi, a cui Luca Guadagnino e Laura Poitras dedicano i loro premi