Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
La Stampa ospita un articolo di Giulio Base, direttore artistico del Torino Film Festival, in occasione del centenario dalla nascita di Marlon Brando. Base che ha curato la prefazione della biografia edita da La Nave di Teseo e che a Brando ha dedicato il manifesto del prossimo TFF, ricorda la battaglia dell’attore per i diritti delle categorie più inascoltate. “Ha vissuto tragedie da non augurare a nessuno e che hanno lasciato inevitabilmente un segno nella sua vita che si è chiusa in solitudine, depressione e bulimia. (…) Un divo planetario che si è schierato a favore di ogni battaglia ritenuta giusta, a fianco dei “natives”, a favore degli afroamericani, marciando coi poveri, con gli oppressi, coi dimenticati, donando cifre pazzesche all’Unicef.
Il Foglio dedica un articolo di Stefano Cingolani al rilancio di Cinecittà. “Sembrava una ‘Mission impossible’ ma il risanamento prima e il rilancio poi di Cinecittà è oggi una realtà”, scrive il quotidiano che ricorda i conti appena presentati che nostrano un utile di esercizio l’anno scorso pari a 1,3 milioni di euro e un risultato positivo prima delle imposte di 1,8 milioni”. “Insomma si può fare -osserva Il Foglio- si può lavorare insieme tra stato e privati ed è possibile anche rispettare tempi e criteri europei”.
Avvenire dà ampio spazio alla prima prova dietro la macchina da presa di Neri Marcorè. Zamora, presentato in anteprima al Bif&st di Bari, nelle sale a partire da giovedì 4 aprile. “Che Neri Marcorè fosse uno degli artisti più eclettici del nostro panorama lo sapevamo da un pezzo”, scrive Massimiliano Castellani che osserva: “Fate attenzione polo degli stadio e non, trattadio si pellicola che nel genere ‘filmografia calcistica’ se la gioca alla pari con l’unico film davvero riuscito, alle nostra latitudini e non solo, prima di questo: Ultimo minuti di Pupi Avati”
L’attrice premio Oscar che è testimonial per il brand di calzature e abbigliamento, sarà ora anche la stilista, insieme alla sorella Monica, di una capsule collection. “La nostra collezione si rivolge proprio a un modo complesso e variegato di donne che hanno esigenze differenti: l’eleganza, la comodità e la voglia di colore: non tutti gli accessori pratici devono essere neutri” racconta l’attrice a Carla Giusti sul Messaggero.
Sette ospita una lunga intervista di Luca Mastrantonio a Sean Penn in occasione dell’uscita sugli schermi con Asphalt City: “Io non funziono bene se non sono completamente coinvolto. Il film è molto cupo e io venivo da un momento della mia vita in cui avevo bisogno di ricaricarmi” (…) “Erano 15 anni che non mi godevo la recitazione. Da Milk di Gus Van Sant, l’ultimo film che ho apprezzato. Anche se mi arrivavano buone proposte, recitando mi sentivo molto infelice. Così mi sono fermato”.
Sempre su Sette Eleonora Andreatta, vicepresidente dei contenuti italiani di Netflix, racconta la scelta di proporre contenuti che abbiano il coraggio di rompere gli stereotipi. Da Supersex a Lidia Poet, da Zerocalcare a Ilary Blasi, la volontà è quella di portare sullo schermo prodotti di carattere sociale e commenta la battuta di Nanni Moretti nel Sol dell’Avvenire: “Il What the Fuck è una battuta divertente ma non ci corrisponde: con serie, film, documentari esaltiamo la nostra creatività narrativa. Che è una grande opportunità economica”
Si riapre il caso Weinstein, la morte di Laurent Cantet, animazione, Diabolik e la serie del momento
Il noir censurato di Zhang Yimou al Far East Festival in Italia, l'intervista a due di Ryan Gosling e Emily Blunt, Melvil Poupaud celebra Marcello Mastroianni a Cannes, e Ashkan Khatibi, il regista iraniano perseguitato dal regime, ora al Teatro Franco Parenti di Milano
Il countdown per i David e la rinuncia alla candidatura del compositore Piersanti, le interviste a Michele Riondino, Valérie Donzelli e Alessandra Cutolo. Poi le riprese della nuova serie Rai Sandokan, la grande stagione del cinema irlandese e il libro sui produttori italiani tra Cinecittà e Hollywood
Le interviste con Alessia Marcuzzi, prossima co-conduttrice dei David di Donatello, e Milena Vukotic, premiata alla Carriera nella stessa serata; l’incontro con Daniele Luchetti e quello con Giovanni Storti; Eastwood e la regia; il Crime che appassiona nella serialità; e Winehouse che sbanca al botteghino