“Velocità massima” piace alla critica

Promossa la Velocità massima di Daniele Vicari, primo film italiano proiettato al Lido in corsa per il Leone. Tullio Kezich sul Corriere della Sera: “un film postpasoliniano, palpitante e riuscito…e il finale è un vero colpo d’ala”. Roberto Nepoti di La Repubblica: “Molti i richiami al cinema precedente: dall’epica pasoliniana al classico Gioventù bruciata di Nicholas Ray…ma Vicari va a parare in una soluzione inaspettata quanto intelligente, al riparo dagli stereotipi che il tema poteva suggerire”. Alberto Crespi su L’Unità: “Fusione tra il genere della commedia all’italiana e il car-movie all’americana, Velocità massima è nel complesso teso, forte e potrebbe trovare un suo pubblico”. Sempre su L’Unità, il giornalista Bruno Ugolini: “un film sugli “atipici”, quelli che vivono tra precariato e modernità, gli operai del Duemila…L’uscita di scena di Claudio, il protagonista, ricorda la figura di Ciro in Rocco e i suoi fratelli“. Infine Fabio Ferzetti del Messaggero: “Chi temeva un Fast and furious all’italiana, tutto motori e poco sentimento, scoprirà che per fortuna è tutto il contrario”.