Variety stronca il Festival di Cannes

CANNES – Mentre il 70 Festival di Cannes si avvicina alla sua volata finale, Variety ne traccia un primo bilancio molto poco lusinghiero. “Il 70esimo Festival di Cannes sta per concludersi nello stesso modo in cui era partito: lentamente. Gli acquirenti hanno comprato pacchetti scadenti e costosi. Molti dei titoli in competizione, da The Square a Wonderstruck, hanno ricevuto recensioni controverse”.

La “Bibbia” del cinema prende di mira anche la Montée des Marches e le misure di sicurezza: “C’erano poche star sulla Croisette e quel che è peggio, le accresciute misure di sicurezza hanno imposto un anticipo sull’orario di inizio delle anteprime. Con il risultato di avere sul red carpet del Palais orde di uomini in tuxedo che, invece di beneficiare della fresca brezza della sera, sudavano sotto il sole”. Bocciato anche il Marché, perché “Quest’anno i progetti più forti erano stati acquistati già in fase di sceneggiatura o a festival quali il Sundance o SXSW”. Infine Variety dice la sua, con una certa nettezza, sul caso Netflix: “Il gigante dello streaming è sbarcato a Cannes per la prima volta con due film in competizione: Okja e The Meyerowitz Stories. Ed è stato trascinato in una controversia dopo che i distributori francesi hanno protestato contro la sua inclusione nel festival più glamour del mondo e che il Presidente di Giuria Pedro Almodovar ha sbuffato che non avrebbe potuto immaginare di assegnare la Palma d’oro a un film che non avesse un’uscita in sala. Ma quando la polvere è stata spazzata via, si è chiarito che Netflix aveva due dei più forti film in lingua inglese qui a Cannes. In altre parole, Netflix non ha bisogno di Cannes, ma è difficile sostenere che vale anche il contrario”.