Vaporidis ‘coatto’ e giurato


Ad aprire oggi 12ma edizione del Rome Independent Film Festival in programma al cinema Nuovo Aquila fino all’11 aprile è Il futuro di Alicia Scherson, pluripremiata regista cilena, vincitrice nel 2005 con Play del premio per la Migliore regia al Tribeca Film Festival. Il futuro, prima coproduzione tra Italia (con la Movimento Film di Mario Mazzarotto, anche distributore della pellicola), Cile, Germania e Spagna, ha come interpreti Rutger Hauer, Nicolas Vaporidis, Manuela Martelli e Luigi Ciardo. Il film è tratto dal romanzo di Alberto Bolaño “Il futuro. Romanzetto lumpen”, prossimamente edito da Adelphi ed è la prima pellicola tratta dal libro dall’autore cileno scritto durante un soggiorno a Roma e ambientato nella capitale.

 

E’ la storia di una ragazza adolescente, Bianca il cui mondo, quando i genitori muoiono in un incidente d’auto, resta sottosopra. Rimasta sola nell’appartamento di famiglia e dovendo accudire il fratello minore Tomas, Bianca lotta per tenere unito quel che resta. La vita si complica ulteriormente quando alcuni amici di Tomas diventano ospiti a tempo indeterminato nella casa dei fratelli. In realtà i due piccoli delinquenti si fingono loro amici, ma usano Bianca come esca per una truffa e la convincono ad iniziare una relazione sessuale con un enigmatico eremita cieco, Maciste, ex stella del cinema di serie B. Ma trascorrendo del tempo insieme, Bianca trova nell’anziano ex Mr. Universo quella luce di cui ha bisogno per affrontare il futuro.

 “E’ una storia particolarmente forte che mostra una Roma diversa, inedita per me che vivo in questa città. E’ la Roma vista con lo sguardo puro e incontaminato di una ragazza cilena”, dice Nicolas Vaporidis che è anche produttore associato del film. “Il mio personaggio di questo film in parte drammatico è un ragazzo di periferia, appassionato di culturismo che vive di mezzucci per svoltare la giornata”. L’attoreè anche tra i componenti della giuria della sezione Concorso internazionale: “E’ la prima volta che faccio il giurato, in genere sono io quello giudicato, stavolta avrò la mia vendetta”.

 

Per la regista Scherson Il futuro può essere visto “come una nuova puntata della saga di Maciste, dove la ragazza inerme alla fine sarà, come sempre, salvata. Questa volta però la giovane dovrà trovare la via della salvezza da sola, dovrà abbandonare il suo eroe, scomparire e prepararsi per una nuova avventura. E’ anche un film sull’Europa moderna, caotica e apocalittica – conclude la cineasta – vista dagli occhi di una famiglia di immigrati che al momento del bisogno non hanno nessuno su cui contare”.

Il film è nato da una proposta fatta dal produttore cileno Bruno Bettati, che cercava di fare un film nel suo paese, al produttore italiano Mario Mazzarotto. Raggiunto l’accordo il progetto è statao svluppato e realizzato a Roma luogo naturale del racconto di Bolaño e la pellicola sarà prossimamente nelle sale italiane distribuita dalla Movimento Film.

Il futuro ha avuto in fase di sviluppo il supporto del programma MEDIA della Comunità europea ed è stato realizzato con il sostegno del MiBAC-DG Cinema, della Regione Lazio e della Roma Lazio Film Commission.

Sono oltre 100 le opere, fra lungometraggi, documentari, corti, in programma al Riff. Dal candidato brasiliano all’Oscar come miglior film straniero The Clown di Selton Mello, a Baby Blues della polacca Kasia Roslaniec, che ha ricevuto alla Berlinale 2013 il premio Crystal Bear come Miglior film nella sezione Generation; al nominato ai Bafta 2013 I’m Nasrine, opera prima dell’iraniana Tina Gharavi, che parteciperà anche al panel di sabato 6 aprile (ora 19.00) “Equal opportunity and diversity in film industry”.

“Un Festival come il Riff è da preservare, perché rappresenta il salvataggio dalle dure leggi del mercato e promuove il cinema indipendente che sta fuori dal mainstream del cinema commerciale che impedisce il rinnovamento”, afferma Lidia Ravera, neoassessore alla Cultura e allo sport della Regione Lazio.
“Abbiamo ricevuto per le selezioni 500 titoli in più, l’anno scorso abbiamo avuto 10mila presenze, quest’anno pensiamo di superarle – commenta Fabrizio Ferrari, direttore artistico del festival – Il nostro obiettivo è quello di promuovere quel segmento indipendente della cinematografia che troppo spesso non riesce a ottenere la meritata visibilità attraverso i canali tradizionali. E’ spesso un cinema giovane, timido o arrogante, brillante e comunicativo”.

Così i due lungometraggi, straniero e italiano, vincitori dei rispettivi concorsi avranno: il primo una programmazione al Nuovo Cinema Aquila, il secondo verrà proiettato presso i circuiti Microcinema e Distribuzione Indipendente, oltre a un Premio post produzione audio/video per un valore di 4mila euro.

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