“Le dispiace se facciamo l’intervista in piedi? Sono così stanco che se mi siedo mi addormento!”. Valerio Mastandrea si sente davvero sommerso dagli impegni: ha appena finito le riprese di Notturno Bus di Davide Marengo e già lo aspettano altri set. CinecittàNews ha intercettato l’interprete di Velocità massima e L’orizzonte degli eventi (entrambi di Daniele Vicari) al Festival delle letterature di Massenzio mentre sta per leggere alcune pagine dello scrittore catalano Javier Cercas. Il brano scelto da Valerio parla proprio delle tribolazioni legate al successo e alla fama. Ma se l’attore romano ha indubbiamente fatto carriera la cosa non sembra avergli dato alla testa. Resta un ragazzo simpatico, che rompe il ghiaccio col pubblico cominciando a leggere in spagnolo per poi fermarsi e rassicurare tutti: “tranquilli, era uno scherzo”.
Impegnatissimo?
Fino a poco fa ero sul set di Notturno Bus di Davide Marengo, che sta per terminare le riprese del suo film ispirato a un romanzo di Gianpiero Rigosi pubblicato da Einaudi Stile Libero. È una storia complicata con molti personaggi legati tra loro, una specie di noir più thriller più commedia, uno strano miscuglio non molto tipico del cinema italiano. È uno dei motivi principali per cui ho detto di sì. È una storia interessante, gli attori sono bravi e il il regista anche, almeno mi sembra. Un giudizio definitivo potrò darlo quando andrò a vedere il film al cinema.
Qual è il suo ruolo?
Il mio personaggio si chiama Franz, è laureato in filosofia ma ha deciso di mollare tutto per fare l’autista di autobus. È uno che si è fermato, che ha parcheggiato la sua vita e non ha più intenzione di andare avanti. Incontra una donna, una femme fatale interpretata da Giovanna Mezzogiorno, che lo spinge a muoversi in una determinata direzione, forse insieme a lei.
Sembra un personaggio molto diverso dallo scienziato ambizioso dell’ “Orizzonte degli eventi”…
Cerco sempre di trovare ruoli diversi, anche se a volte possono sembrare simili perché i miei personaggi vengono comunque da uno stesso ambiente sociale o culturale. Franz è stimolante perché vive una specie di blocco, è un nichilista.
La vedremo anche nel film storico di Paolo Virzì, “N- Ucciderò il tiranno”, accanto a Monica Bellucci e Daniel Auteuil…
È una della prime volte, e speriamo non l’ultima, che sono coinvolto in un filmone: il film, i costumi, le scene, il modo di lavorare di Paolo, tutto è grande. Io ho una piccola parte ma è stata un’esperienza grandiosa.
Altri progetti?
Sto per iniziare il nuovo film di Francesco Falaschi (Emma sono io) intitolato Carovana. Lì sono un giovane padre con un figlio adolescente che scappa in Marocco, io devo partire e andarlo a riprendere. Le riprese partono tra un paio di settimane così magari riesco a fare una pausa e ricaricare le batterie.
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