Ci sono volute otto ore di discussione su un gozzo in mezzo alla Laguna per assegnare il Leone d’Oro e distribuire gli altri premi di Venezia 65, in un’edizione della Mostra che, per ammissione della stessa Valeria Golino, è stata un po’ sottotono. “Abbiamo visto qualche bel film, diciamo 7 o 8, ma anche tanti brutti film. Questo è normale, perché ogni edizione di festival è diversa e tutto dipende dalle annate cinematografiche. A Cannes, ad esempio, l’anno scorso non c’erano bei film”. Raggiunta alla festa finale della Mostra all’Hotel Des Bains del Lido, l’attrice – in giuria con il presidente Wim Wenders e con Juriy Arabov, Lucrecia Martel, Douglas Gordon, Johnnie To e John Landis – ha svelato i retroscena delle decisioni che hanno portato al trionfo di Darren Aronofsky e Mickey Rourke con The Wrestler e alla Coppa Volpi per il nostro Silvio Orlando. Prima di tornare, da lunedì, sul set di Il premio di Giuseppe Piccioni.
Come siete arrivati alla decisione finale? Ci sono stati molti contrasti?
I quattro o cinque film che hanno avuto i premi principali erano gli unici che mettevano d’accordo tutti, mentre gli altri dividevano. Teza e Paper Soldier ci sono piaciuti da subito e sapevamo che li avremmo premiati. Poi è arrivato, per ultimo, The Wrestler, e ha completamente cambiato le carte in tavola.
Sembra che la Coppa Volpi a Silvio Orlando sia stato quasi un ripiego obbligato dal regolamento.
Mickey Rourke avrebbe sicuramente meritato un riconoscimento per l’interpretazione, ma nel momento in cui un film prende il Leone d’Oro significa che viene premiato per l’insieme delle sue qualità. Silvio Orlando ci ha messi subito d’accordo tutti e non è stato affatto una seconda scelta, c’è stato un grave malinteso su questo. La richiesta di Wim Wenders di cambiare il regolamento non era legata a questo problema specifico.
Gli italiani avrebbero potuto avere qualcosa di più?
Il papà di Giovanna di Pupi Avati non è mai entrato nella discussione per un premio al film, mentre Birdwatchers di Marco Bechis è stato per più di qualche ora un possibile premio della giuria: l’unico mio vero dispiacere di questa esperienza è stato non aver potuto dare un riconoscimento a questo film. Si è parlato anche di premiare Isabella Ferrari con la Coppa Volpi, mentre Il seme della discordia e Un giorno perfetto non sono stati considerati tra i possibili premiati. Il film di Pappi Corsicato mi ha molto divertito, lo considero un artista, ma era difficile tradurre il suo tipo di cinema agli altri. Anche Ferzan ha fatto un ottimo lavoro, ma il suo era un film difficile da giudicare per un festival.
Sono rimasti fuori dal Palmarès due film che sono piaciuti molto a critica e pubblico: Rachel Getting Married e The Hurt Locker.
Il film di Jonathan Demme ci è piaciuto molto, così come l’interpretazione di Anne Hathaway, ma non è mai stato veramente tra i papabili, come quello di Kathryn Bigelow, che abbiamo giudicato come un lavoro di grande intrattenimento ed efficacia narrativa, ma a cui mancava un’etica forte.
Che presidente è stato Wim Wenders? Ha detto che dopo questa esperienza non sarà mai più in giuria.
Un presidente molto morbido, che diceva la sua senza imporsi e che non si è mai avvalso del suo doppio voto. Credo che abbia detto di non voler più fare il giurato perché, seppure in un clima generale benevolo e allegro, negli ultimi due giorni ci sono stati momenti di tensione e nervosismo. Wim è una persona che non fa nulla con leggerezza, ha preso molto sul serio il suo compito e sentiva forte la pressione e la paura di non essere giusto.
Alla fine che esperienza è stata per lei?
Un’esperienza positiva, anche se difficile. Tutti noi sentivamo un grande senso di responsabilità per le nostre scelte, perché consapevoli che le nostre opinioni potevano cambiare la vita di un film o di un autore. Io penso di aver fatto ciò che ho potuto; d’altronde ero solo una persona che si doveva confrontare con le opinioni, le idiosincrasie e il gusto cinematografico di altre sei. Se qualcuno si aspettava che facessi di tutto per far vincere un film italiano mi dispiace, ma hanno sbagliato giurata.
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