Francesca Neri voleva essere Tina Modotti. Le ha scippato la parte Ashley Judd (che strana idea farle fare una fotografa friulana). Così è toccato a Valeria Golino sfiorare la Frida Kahlo cinematografica. Nel ruolo della rivale che diventa amica e complice. Un rapporto contrastato per un progetto contrastatissimo. Conteso tra le due chicane di Hollywood, Salma Hayek e Jennifer Lopez.
Alla fine – sette anni e molte sceneggiature dopo – è stata la mingherlina attrice messicana, già dichiarata unica erede di Dolores Del Rio, a prestare le sopracciglia foltissime e i baffetti non depilati alla biopic della straordinaria pittrice surrealista, carattere indomabile e grande passione, non solo intellettuale, per il pittore muralista Diego Rivera, da lei soprannominato panzon, divenuto suo marito per due volte.
Alla protagonista di Respiro è toccato fare Lupe Marin, prima moglie di un artista infedele quanto Picasso e altrettanto comunista (ma anche altrettanto attento al mercato). Come la Miramax, che non si è però spaventata per una miscela che Salma definisce esplosiva: “la biografia di due comunisti messicani, lui grasso, lei zoppa e bisessuale”.
Per la 59^ Mostra, che si inaugura stasera proprio con Frida (guarda il sito), è solo il primo di una lunga serie di film di/su donne. Con una regista come Julie Taymor e un pool di produttrici tra cui la stessa Hayek. Ma è anche un gustoso paradosso – subito notato da accorti e maliziosi opinionisti – per il primo festival del nuovo governo. Che si ritrova a festeggiare l’opening night con un film storico dove Lev Trotszkij critica Stalin, Siqueiros detesta gli artisti venduti al regime e il miliardario illuminato Rockefeller licenzia Rivera perché ha inserito in un pomposo affresco sul progresso il ritratto di Lenin.
Basterà non pensarci e concentrarsi sul fascinoso e inquitante destino di Frida, maciullata nello schianto di un tram che le lesionò la gamba, il bacino e la colonna vertebrale, rendendola sterile e zoppa, ma non intaccando il suo talento. “Frida – riassume Valeria, che l’ha vista da vicino – è un’icona in America, a Nord e Sud. Impossibile non conoscere lei e i suoi quadri. Durante le riprese, a Città del Messico, Salma mi ha raccontato tante storie su di lei e sul mio personaggio, da rendermeli veramente appassionanti”. Dice anche, Valeria, che sul set si respirava un’atmosfera “di urgenza e di emergenza”. Da cinema italiano.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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