“Un’esperienza bellissima, stancante ma emozionante, dove il cinema italiano si è difeso molto bene”. Così Valentina Cervi, unica italiana nella giuria del Festival di Roma, commenta la sua esperienza da giurata. “Sono tanti i film che mi hanno colpito – dice l’attrice – mi è piaciuto molto quello della Donzelli, quello di Paolo Franchi e poi Peter Greenaway e Mike Figgis, anche se questi ultimi due non erano in concorso”. Nessun condizionamento, assicura l’attrice, dovuto alla nazionalità dei film. “Abbiamo cercato di non farci condizionare da questo – dice – anche perché senno ognuno avrebbe dovuto combattere per il proprio Paese. Sicuramente i film italiani li ho guardati con un affetto diverso, ma sempre cercando di vedere l’originalità e la necessità che aveva il regista di raccontare una storia”. Sulle polemiche che hanno accompagnato il film di Paolo Franchi E la chiamano estate, Cervi dice: “Siamo rimasti molto dispiaciuti da queste reazioni, che mi sono sembrate molto maleducate, fuori luogo, per un film molto personale e intimo. Sbagliato? Più che sbagliato lo definirei coraggioso, un film che si è messo a nudo e quindi può creare dei conflitti”. Secondo Valentina Cervi: “Sono cose che non dovrebbero succedere anche quando un film non ti piace. In un altro Paese non sarebbe accaduto, e mi rattrista che sia successo proprio nel mio”.
E prosegue: “Non è affatto ridicolo il film di Franchi. Lui non ha avuto paura di parlare di malattia e non ha fatto un film in bella copia. Si è insomma distinto sugli altri con coraggio e sul suo film abbiamo discusso fino alle tre di notte”. Anche per quanto riguarda la vittoria di Isabella Ferrari, come miglior interprete, la collega Valentina Cervi parla di coraggio: “La sua interpretazione ci ha regalato tante emozioni e ci è rimasta nel cuore la sua arte vissuta con il corpo come la sua malinconia colpito”. Presa in considerazione per il premio come miglior protagonista anche Margarita Saldana del film messicano Mai morire: “Non l’abbiamo premiata perché ci sembrava un po’ troppo ingessata, costretta dal regista e dunque poco spontanea”. E ancora sul film di Franchi: “In un’epoca di rassicurazioni, in cui tutti voglio rassicurare, abbiamo premiato il suo coraggio”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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